Vattene, sto gridando. Non ci senti? Sei troppo giovane. Non ce la farai mai, grido. Torna fra un paio d'anni e riprovaci. Fuori dei piedi. Giщ dalla mia veranda.
Il giorno dopo lui и ancora lм e Tyler esce. «Spiacente» gli dice. Tyler gli dice che gli dispiace di avergli parlato dell'addestramento, ma che и davvero troppo giovane, fa' il bravo, vattene.
Poliziotto buono. Poliziotto cattivo.
Io mi metto a sbraitare di nuovo. Poi, sei ore dopo, Tyler esce e gli dice che gli dispiace, ma la risposta и no. Deve andarsene. Tyler gli dice che se non se ne va chiama la polizia.
E lui niente.
E la sua roba и ancora in strada. Il vento spinge lontano il suo sacchetto strappato.
E lui niente.
Il terzo giorno davanti alla porta c'и un altro candidato. Faccia d'angelo и ancora al suo posto e Tyler scende e gli dice: «Entra. Recupera la tua roba in strada e vieni dentro».
A quello nuovo, Tyler dice che gli dispiace ma c'и stato un errore. Quello nuovo и troppo vecchio per l'addestramento. Sia gentile, se ne vada.
Io vado a lavorare tutti i giorni. Torno a casa e tutti i giorni ce ne sono uno o due ad aspettare in veranda. Quelli nuovi non ti guardano negli occhi. Io chiudo la porta e li lascio fuori. Questo succede tutti i giorni per un po' e qualche volta i candidati se ne vanno, ma piщ spesso i candidati tengono duro fino al terzo giorno, finchй quasi tutte le settantadue brande a castello che io e Tyler abbiamo comperato sono occupate.
Un giorno Tyler mi dа cinquecento dollari in contanti e mi dice di tenerli sempre in una scarpa. Il mio fondo personale per la mia sepoltura. И un'altra di quelle antiche usanze dei monaci buddisti.
Ora quando torno a casa dal lavoro la casa и piena degli sconosciuti che Tyler ha accettato. Tutti al lavoro. Il primo piano si trasforma in cucina e saponificio. Il bagno non и mai libero. Ci sono squadre che escono e scompaiono per qualche giorno, per poi rientrare con rosse buste di gomma piene di grasso liquido e poco consistente.
Una sera Tyler viene su e mi trova nascosto in camera mia. «Non ci badare» mi dice. «Sanno tutti che cosa fare. Fa parte del Progetto Caos. Nessuno conosce il piano completo, ma ciascuno и addestrato per svolgere alla perfezione un compito preciso.»
La regola al Progetto Caos и che bisogna avere fiducia in Tyler.
Poi Tyler scompare.
Ci sono squadre del Progetto Caos che passano la giornata a squagliare grasso. Io non dormo. Tutta notte sento altre squadre che mescolano la lisciva e tagliano le barre e cuociono le barre di sapone su carta da forno, poi avvolgono ogni saponetta in carta velina e la sigillano con l'etichetta del Saponificio di Paper Street. Sembra che tutti sappiano che cosa devono fare salvo me e Tyler non и mai a casa.
Io striscio contro i muri e sono un topo intrappolato in questo congegno di uomini silenziosi con l'energia di scimmie ammaestrate, a cucinare e lavorare e dormire in squadra. Tiri una leva. Premi un bottone. Una squadra di scimmie spaziali passa tutto il giorno a far da mangiare e per tutto il giorno squadre di scimmie spaziali mangiano dalle scodelle di plastica che hanno portato con sй.
Un giorno esco per andare a lavorare e davanti alla porta c'и Big Bob con le scarpe nere e una camicia nera e calzoni neri. Non и che hai visto Tyler ultimamente, gli chiedo. И stato Tyler a mandarlo qui?
«La prima regola del Progetto Caos» recita Big Bob a tacchi uniti e con la schiena come un manico di scopa, «и che non si fanno domande sul Progetto Caos.»
Allora quale insulso piccolo onore gli ha riservato Tyler, domando io. Ci sono quelli che hanno il compito di bollire riso per tutto il giorno o lavare le ciotole dove si и mangiato o pulire il cesso. Tutto il giorno. Che cos'ha promesso Tyler a Big Bob, la redenzione se passerа sedici ore al giorno a confezionare saponette?
Big Bob non dice niente.
Vado al lavoro. Torno a casa e Big Bob и ancora in veranda. Non dormo tutta notte e il mattino dopo Big Bob и fuori a badare al giardino.
Prima di andare a lavorare chiedo a Bob chi l'ha fatto entrare. Chi gli ha assegnato il suo compito? Ha visto Tyler? Tyler и passato di qui questa notte?
«La prima regola del Progetto Caos и che non si parla…»
Gli chiudo la bocca. Sм, dico. Sм, sм, sм, sм, sм.
E mentre io sono al lavoro squadre di scimmie spaziali rivoltano il prato intorno alla casa e mescolano bicarbonato alla terra per abbassarne il grado di aciditа e ci versano dentro badilate di letame preso gratis negli allevamenti e ci rovesciano sacchi di spuntature di capelli presi dai parrucchieri per frenare le talpe e i topi e aumentare le proteine nel suolo.
Alle ore piщ impensate, di notte, tornano dai mattatoi le scimmie spaziali con sacchi di fertilizzante a base di sangue per incrementare la presenza di ferro nel suolo e polvere d'ossa per incrementare il fosforo.
Squadre di scimmie spaziali piantano basilico e timo e fiori di amamelide, eucalipto e menta in intricate composizioni caleidoscopiche. Una geometria in tutte le sfumature di verde. E altre squadre escono di notte e uccidono le lumache e le chiocciole a lume di candela. Un'altra squadra di scimmie spaziali coglie solo le foglie piщ sane e le bacche di ginepro da far bollire per ottenere una tintura naturale. Borragine perchй и un disinfettante naturale. Foglie di viola perchй guariscono le cefalee e stellina odorosa perchй conferisce al sapone la fragranza dell'erba tagliata.
In cucina ci sono bottiglie di vodka per fare il traslucido sapone al geranio e zucchero di canna e il sapone patchouli, e io frego una bottiglia di vodka e spendo in popcorn il mio fondo per la sepoltura. Passa Maria. Si parla di piante. Io e Maria camminiamo sui sentierini di ghiaia rastrellata nelle geometrie caleidoscopiche di verde del giardino, bevendo e sgranocchiando. Parliamo del suo seno. Parliamo di tutto meno che di Tyler Durden.
E un giorno esce sul giornale di una squadra di uomini vestiti di nero che hanno fatto irruzione nel salone di un concessionario di macchine di lusso in un quartiere elegante sfondando a colpi di mazza da baseball i paraurti anteriori delle macchine per far esplodere gli airbag in imbrattanti nuvole di polvere nel fracasso spaventoso degli antifurto.
Al Saponificio di Paper Street altre squadre raccolgono i petali di rose o anemoni o lavanda e mettono i fiori nelle scatole insieme con sego puro che assorba i profumi per farne sapone agli aromi floreali.
Maria mi parla delle piante.
La rosa, mi dice Maria, и un astringente naturale.
Ci sono piante con nomi necrologici: iris, dafne, ruta, malva, verbena. Altre, come porcellana di mare, artemisia, biancospino e passiflora sembrano nomi di fate shakespeariane. La fragrante vaniglia selvatica. L'amamelide, anch'essa astringente.
La radice di giaggiolo, l'iris selvatico spagnolo.
Tutte le sere io e Maria passeggiamo in giardino finchй sono sicuro che per quella sera Tyler non tornerа a casa. Dietro di noi c'и sempre una scimmia spaziale che ci segue a raccogliere quello stelo di melissa o ruta o menta che Maria mi ha stropicciato sotto il naso. Un chicco di mais esploso. La scimmia spaziale rastrella il sentiero dietro di sй per cancellare l'idea stessa del nostro passare di lм.
E una notte nel giardino di una piazza cittadina un altro gruppo di uomini ha versato benzina sotto tutti gli alberi e da albero ad albero ha appiccato un perfetto piccolo incendio boschivo. И finito sul giornale delle finestre della strada accanto sciolte dal calore e delle macchine parcheggiate che hanno scoreggiato accasciandosi sui copertoni fusi.
La casa che Tyler occupa in affitto in Paper Street и un essere vivente, il suo interno umido di tutta quella gente che suda e respira. Con tutta quella gente che si muove all'interno, la casa si muove.
Un'altra volta che Tyler non и rientrato, di notte, qualcuno era in giro a trapanare gli sportelli bancari automatici e i telefoni pubblici e poi ha infilato nei fori il becco di un ingrassatore a pressione e ha pompato nei Bancomat e nei telefoni pubblici grasso lubrificante o crema alla vaniglia.