NOTE SU WEREL E YEOWE
In voedeano (che è anche la lingua parlata su Yeowe) e in gatayano, le vocali si pronunciano come si scrivono, "all'europea", come dicono gli Anglosassoni.
In voedeano, l'accento di solito cade sulla penultima sillaba. Quindi:
Arkamye – ar-KAM-ye
Bambur – BAM-bur
Boeba – bo-E-ba
I nomi propri formati con i nomi delle divinità Kamye (Kam) e Tual tendono a mantenere l'accento su questa radice, perciò:
Abberkam – AB-ber-KAM
Batikam – BA-ti-KAM
Rakam – RA-KAM
Sezi-Tual – SE-zi-TUAL
Tualtak – TUAL-tak
HAINESE
I lunghissimi nomi di clan comuni tra gli Hainesi sono accorciati per l'uso quotidiano. Così Mattin-yehedarhed-dyura-ga-muruskets diventa Yehedarhed.
araha – a-RA-ha
Ekumene (da un'antica parola di Terra) – EK-u-men
Da Manuale dei mondi conosciuti, stampato a Darranda, Hain, ciclo hainese 93, anno locale 5467.
L'anno ekumenico 2102 è considerato come Presente quando le date storiche sono segnalate come anni AP (ante-Presente).
Il sistema solare Werel-Yeowe consiste di 16 pianeti orbitanti attorno a una stella bianco-giallastra (RK-tamo-5544-34). La vita si è sviluppata sul terzo, quarto e quinto pianeta. Il quinto, chiamato Rakuli in voedeano, ospita soltanto forme invertebrate di vita, resistenti al freddo e all'aridità, e non è stato sfruttato né colonizzato. Il terzo e il quarto pianeta, Yeowe e Werel, si situano entro i parametri hainesi di atmosfera, gravità, clima, ecc. Werel è stato colonizzato da Hain al termine dell'espansione, nell'ultimo milione di anni. Pare che non sia stato necessario sradicare la fauna nativa, dal momento che tutte le forme di vita animale trovate su Werel, come anche parte della flora, sono di derivazione hainese. Yeowe non ospitava vita animale fino alla colonizzazione da parte di Werel (365 anni AP fa).
Storia naturale
Quarto pianeta dal suo sole, Werel possiede sette piccole lune. Il suo clima usuale è il freddo temperato, assai più rigido ai poli. La flora è in gran parte indigena, la fauna interamente di origine hainese, volutamente modificata per ottenere la cobiosi con le piante aborigene, e ulteriormente modificata tramite deriva genetica e adattamento. L'adattamento umano comprende la colorazione azzurrina, cianotica, della pelle (dal nero al bianco, con una sfumatura bluastra) e occhi senza sclera visibile, entrambi adeguamenti ovvi allo spettro delle radiazioni solari.
Voe Deo: Storia recente. 4000-3500 anni AP orsono, una popolazione aggressiva e progredita di pelle nera proveniente dal meridione, da oltre l'equatore nell'unico grande continente (regione che attualmente costituisce la nazione del Voe Deo), invase e conquistò le genti dalla pelle chiara del nord. Questi conquistatori istituirono una società schiavista basata sul colore della pelle.
Il Voe Deo è la nazione più grande, popolosa e ricca del pianeta, tutte le altre su entrambi gli emisferi sono sue colonie, stati clienti o comunque dipendenti dal Voe Deo dal punto di vista economico. L'economia voedeana si basa da almeno 3000 anni su capitalismo e schiavismo. L'egemonia del Voe Deo ci permette di descrivere Werel come un'unica grande società. Dal momento, però, che questa società è in fase di rapida mutazione, la presente descrizione sarà narrata al passato.
Classi sociali nel regime schiavista
Classe: padrone (possidente o gareot) e schiavo (proprietà). La tua classe è la classe di tua madre, senza eccezione alcuna.
Il colore della pelle varia dal nero bluastro fino al beige azzurrino o grigiastro per arrivare a un bianco quasi del tutto privo di pigmenti. (Soltanto l'albinismo può influenzare il colore di occhi e capelli, che altrimenti sono scuri.) Idealmente e in astratto, la classe corrisponde al colore della pelle: possidenti neri, proprietà bianche. In realtà, la maggior parte dei possidenti era nera, ma alcuni erano solo di pelle scura. Alcune proprietà erano bianche, alcune beige, alcune nere.
I POSSIDENTI erano chiamati uomini, donne, bambini.
La parola "possidente" senza altre specificazioni significava sia la classe nel suo complesso che un individuo o una famiglia che possedesse due o più schiavi.
Il padrone di uno o nessuno schiavo era un gareot, un possidente senza proprietà.
Il veot era il membro di una casta ereditaria di possidenti guerrieri, i cui gradi erano rega, zadyo, oga. I maschi veot entravano quasi sempre nell'esercito. Molte famiglie di veot erano proprietarie di fondi, quasi tutte possidenti, alcune gareot.
Le donne possidenti formavano una sottoclasse o casta inferiore. Una donna possidente era proprietà legale dell'uomo (padre, zio, fratello, marito, figlio o guardiano). Molti osservatori pensano che la divisione secondo il sesso della società wereliana fosse profonda ed essenziale quanto la divisione padrone/schiavo, ma meno visibile, tagliandola al suo interno. Le donne possidenti erano considerate socialmente superiori alle proprietà di ambo i sessi. Dal momento che le donne erano un possesso, non potevano possedere una proprietà loro, comprese le proprietà umane. Però potevano gestirle.
Le PROPRIETÀ erano chiamate schiavo, schiava, giovane o cucciolo. Termini dispregiativi: servo, polveroso, gessoso, bianco.
I Lul erano gli schiavi forzati, posseduti da una persona singola o da una famiglia. Tutti gli schiavi su Werel erano lul, eccetto i makil e i soldati-proprietà.
I Makil erano venduti alla Corporazione del Divertimento e da questa posseduti.
I Soldati-proprietà erano venduti all'Esercito e da esso posseduti.
I "liberi col taglio" o eunuchi erano schiavi maschi castrati (più o meno volontariamente, a seconda dell'età) in modo da acquisire posizione sociale e privilegi. Le storie wereliane ci descrivono un gran numero di eunuchi che hanno assunto posizioni di notevole potere nei vari governi, e molti altri hanno occupato posti influenti nell'apparato burocratico. I Boss della zona delle schiave del complesso erano sempre eunuchi.
L'emancipazione era estremamente rara fino al secolo scorso, ristretta a pochi casi storico-leggendari di schiavi la cui lealtà smisurata e il cui valore avevano indotto i loro padroni a regalargli la libertà. Quando su Yeowe iniziò la Guerra di Liberazione, la pratica dell'emancipazione divenne più frequente anche su Werel, per opera del gruppo possidente La Comunità, che invocava l'abolizione della schiavitù. Una proprietà emancipata era inserita dal punto di vista legale, anche se di rado da quello sociale, nei ranghi dei gareot.
Nel Voe Deo, all'epoca della Liberazione, la proporzione proprietà/possidenti era 7:1. (Circa metà di questi possidenti erano gareot, possidenti senza proprietà o con una soltanto.) Nei paesi più poveri la proporzione scendeva o addirittura si rovesciava: negli Stati Equatoriali il rapporto proprietà-possidenti era 1:5. Su Werel nel suo complesso tale rapporto era stimato a circa tre proprietà per possidente.
La Casa e il Complesso
Storicamente, e ancor oggi nelle campagne, in tenute, fattorie e piantagioni, le proprietà vivevano in un complesso cinto da mura o steccati, con un solo cancello. Il complesso era diviso in due metà separate da un fossato parallelo al muro del cancello. Il lato del cancello erano i quartieri degli uomini, il lato interno era la zona delle donne. I bambini vivevano nell'interno, fino a quando, raggiunta l'età lavorativa (dagli 8 ai 10 anni) venivano trasferiti alla casa comune. Le donne, madri e figlie, sorelle o amiche, vivevano in capanne, da due a quattro con i loro bambini. Uomini e ragazzi vivevano nelle baracche del lato del cancello, chiamate case comuni o lunghe case. Le cucine da campo erano accudite dai vecchi o dai piccoli che non andavano ancora a lavorare: di solito i vecchi cucinavano per i braccianti, mentre le nonne dirigevano il complesso.