Parlт sottovoce, quasi temesse d'essere ascoltato: - Voi non conoscete le storie che raccontano i soldati su di lui.

Pare che abbia venduto l'anima agli spiriti del male.

No, non ridete.

Si raccontano storie terribili sul suo conto.

Dicono che vada in giro sempre seguito da una guardia del corpo armata, e che quando vuole divertirsi, gli ordini di uccidere la prima persona che incontra.

E quando il poveretto muore, lui scoppia in una gran risata.

Dicono che persino l'Imperatore lo teme, e che sia Brodrig a costringerlo ad aumentare le tasse e a non ascoltare le lamentele del popolo.

—E dicono anche - continuт il sergente, - che odii il generale e che lo vorrebbe uccidere perchй lui и cosм grande e saggio.

Ma il nostro generale sa tener testa a chiunque ed и per questo che non ci riesce.

Il sergente battй le palpebre; sorrise improvvisamente, imbarazzato per questo sfogo incontrollato e indietreggiт verso la porta.

Annuм con la testa arrossм e disse: - Ascoltate le mie parole.

Guardatevi da lui.

Devers guardт fisso il siwenniano. - Questo conferma le mie teorie, non ti pare dottore? - Dipende da Brodrig, non trovi? - rispose Barr.

Ma Devers stava pensando e non l'ascoltava.

Stava pensando intensamente.

Lord Brodrig chinт la testa entrando nella minuscola cabina della nave mercantile, e i due uomini armati lo seguirono con le armi puntate e le facce dure e inespressive.

Il segretario privato non aveva affatto l'aria dell'anima perduta.

Se gli spiriti del male avevano comperato la sua anima, non avevano certo lasciato il marchio di possesso.

Brodrig sembrava piщ che altro un damerino di corte fuori posto nella rude semplicitа di una base militare.

La sua uniforme stretta, dal taglio perfetto e immacolata, lo faceva sembrare piщ alto di quanto non fosse in realtа.

I suoi occhi erano freddi e non tradivano emozione alcuna.

I polsini di madreperla luccicarono mentre dondolava il suo corpo appoggiandosi alla canna d'avorio.

— No, no - disse con un lieve gesto della mano. - Lasciate stare i vostri giocattoli.

Non mi interessano.

Prese una sedia, la spazzolт accuratamente con il pezzo di stoffa attaccato all'estremitа della canna e s'accomodт.

Devers diede un'occhiata all'altra sedia che rimaneva libera, ma Brodrig lo fermт con un lieve gesto.

— Voi dovete rimanere in piedi di fronte a uno Scudiero Imperiale e sorrise.

Devers alzт le spalle. - Se non vi interessa la mia mercanzia perchй mi avete condotto qui? Il segretario privato aspettт guardandolo con occhi gelidi, e Devers aggiunse: - Signore.

— Per poter parlare piщ tranquillamente - rispose il segretario. - Non penserete che abbia viaggiato per duecento parsec nello spazio soltanto per venire a vedere le vostre cianfrusaglie? Volevo parlarvi. - Tolse delicatamente una pastiglia rosa da una scatoletta intarsiata e se la mise fra i denti.

La succhiт lentamente con gusto.

— Tanto per cominciare - disse. - chi siete? Siete veramente un cittadino di questo mondo di barbari per i quali sembrano tutti presi da frenesia militare? Devers annuм.

— E siete stato effettivamente catturato durante una di quelle scaramucce che lui chiama guerra? Mi riferisco al nostro generale.

Devers annuм di nuovo.

— Molto bene, mio prezioso straniero.

Vedo che la vostra capacitа oratoria и ridotta al minimo.

A quanto pare il nostro generale sta combattendo una guerra senza scopo e con grande dispendio di energie, e tutto questo per impadronirsi di un mondo ai confini del nulla.

A rigor di logica, non varrebbe la pena sparare un solo colpo per un mondo del genere.

Eppure il generale non и uno sciocco.

Al contrario io direi piuttosto che и un uomo estremamente intelligente.

Mi seguite? - Non troppo bene, signore.

Il segretario si esaminт le unghie, poi disse: - Allora continuate ad ascoltarmi.

Il generale non sprecherebbe i suoi uomini e le sue navi per la vana ricerca della gloria.

So che lui parla molto spesso di onore militare ma и ovvio che non gli basta essere considerato un semidio dell'ormai tramontata Era Eroica.

In questo caso dev'esserci qualcosa di piщ della gloria… e poi ho notato che si prende troppa cura di voi.

Ora, se voi foste stato mio prigioniero e mi aveste dato cosм poche informazioni come avete fatto con il generale, io vi avrei giа da tempo aperto la pancia e strangolato con le vostre stesse budella.

Devers non battй ciglio.

Osservт con la coda dell'occhio prima l'una, poi l'altra guardia del corpo.

Erano pronti; erano giа pronti ad eseguire l'ordine.

Il segretario sorrise. - Bene, vedo che non vi si и sciolta la lingua.

Secondo il generale, nemmeno il Rivelatore Psichico и riuscito a cavarvi niente; ed и stato un errore, da parte del generale, raccontarmi una cosa del genere, poichй mi ha definitivamente convinto che stava mentendo.

— Sembrava essere di buon umore. - Mio onesto mercante - disse. - Io possiedo un Rivelatore Psichico di mia invenzione, e penso che vi si adatti in modo perfetto.

Vedete questi? Stretti con noncuranza tra il pollice e l'indice, c'erano alcuni rettangoli di carta gialli e rosa dai disegni intricati, facilmente identificabili.

— Sembra denaro - disse Devers.

— Lo и infatti: il denaro migliore dell'Impero garantito dai miei possedimenti, che sono piщ estesi di quelli dell'Imperatore stesso.

Centomila crediti.

Tutto qui! Tra queste due dita.

E sono vostri.

— In cambio di che cosa, signore? Io sono un buon commerciante e nessuno mi ha mai dato nulla per nulla.

— Non avete capito? Voglio la veritа.

Che mire ha il generale? Perchй combatte questa guerra? Lathan Devers sospirт e si lisciт la barba con aria pensierosa, guardandolo.

— Che cosa vuole? - I suoi occhi seguivano le dita del segretario che continuava a contare il denaro, foglio su foglio. - In una parola sola, l'lmpero.

— Come и monotono il mondo! Si arriva sempre alle solite conclusioni.

Ma come? Qual и la strada che partendo dai confini della Galassia conduce in modo cosм invitante all'Impero? - La Fondazione - disse Devers amaramente, - possiede alcuni segreti.

Hanno molti libri, libri tanto antichi che la loro scrittura и compresa solo da poche persone.

Questi segreti vengono protetti da un rituale religioso e nessuno puт servirsene.

Io ci ho tentato e ora mi trovo qui.

Sulla Fondazione c'и una sentenza di morte che mi aspetta.

— Capisco.

E che cosa sono questi segreti? Suvvia, per centomila crediti ho diritto ad informazioni piщ precise.

— La trasformazione degli elementi - disse Devers.

Il segretario socchiuse gli occhi e parve interessato. - Mi hanno detto che una tale trasformazione и impossibile per le leggi della scienza atomica.

— E' vero, sempre che si usi energia atomica.

Ma i nostri padri erano gente in gamba.

Possedevano fonti d'energia piщ potenti dell'atomo.

Se la Fondazione si fosse servita di quest'energia come avevo suggerito io…

— Continuate - lo esortт il segretario improvvisamente. - Sono convinto che il generale sa giа tutto questo.

Ma che cosa ha intenzione di fare quando avrа terminato questa sua missione da operetta? Devers proseguм con voce sicura: - Con la trasformazione degli elementi lui potrа controllare l'intera economia dell'Impero.

Le riserve minerali non varranno un centesimo quando Riose sarа in grado di ricavare il tungsteno dall'alluminio e l'iridio dal ferro.

Un intero sistema economico basato sulla scarsitа di certi elementi e sull'abbondanza di altri puт essere letteralmente rivoluzionato.

Vi sarа la piщ grande crisi economica dell'Impero e solo Riose sarа capace di fermarla.

E inoltre, esiste questa nuova energia che Riose non sfrutterа certo per questioni religiose.

Non c'и nulla che lo potrа piщ fermare adesso.

Ormai ha circondato la Fondazione e una volta che l'avrа conquistata sarа Imperatore in meno di due anm.

— Capisco. - Brodrig scoppiт in una gran risata. - Iridio dal ferro и questo che avete detto, vero? Ebbene vi confiderт un segreto di Stato.

Sapevate che la Fondazione s'и giа messa in comunicazione con il generale? Devers sentм un brivido corrergli lungo la schiena.

— Sembrate sorpreso.

E perchй no? Ora mi pare tutto piщ logico.

Hanno offerto al generale una tonnellata d'iridio all'anno in cambio della pace.

Una tonnellata di ferro mutata in iridio violando i loro principi religiosi pur di salvare la pelle.

Non per nulla il nostro incorruttibile generale ha rifiutato poichй assieme all'iridio puт avere anche l'Impero.

Povero Cleon, che chiamava Riose il suo onesto generale.

Mio caro mercante, vi siete guadagnato il vostro denaro.

Lanciт i biglietti in aria e Devers si precipitт a raccoglierli.

Lord Brodrig guardт il mercante. - Vorrei ricordarvi una cosa.

Questi miei due amici con la pistola non hanno orecchie, nй lingua, nй educazione, nй intelligenza.

Non ascoltano, non parlano, non sanno scrivere e un Rivelatore Psichico, da loro, non ricaverebbe nulla.

Perт sono degli esperti in ogni genere di esecuzioni.

Io vi ho comprato per centomila crediti.

Siete tenuto a valerli.

Se doveste dimenticare di essere stato comprato da me e tentaste di ripetere la nostra conversazione a Riose, verreste ucciso, secondo un mio sistema particolare.

Senza rispondere Devers precedette le guardie del corpo armate e si diresse verso la sua cella.

Due mesi di guerra difficile avevano lasciato la loro impronta su Bel Riose.

Era costantemente scuro in faccia e perdeva facilmente la calma.

Si rivolse al sergente Luk in tono secco e impaziente. - Aspetta fuori, soldato.

Condurrai questi uomini ai loro quartieri quando avrт finito.

Nessuno deve entrare finchй non chiamerт io.

Nessuno, capito? Il sergente salutт, rigido sull'attenti, e uscм.

Riose, con aria disgustata, raccolse i fogli che ingombravano la scrivania e li buttт nel primo cassetto chiudendolo con una manata.

— Sedetevi pure - disse ai due che aspettavano. - Non ho molto tempo da perdere.

Per la veritа non dovrei affatto trovarmi qui, ma avevo bisogno di vedervi.

Si rivolse a Ducem Barr, che stava accarezzando soprappensiero un cubo di cristallo nel quale era raffigurato il volto austero di Sua Maestа Cleon II.

— Come prima cosa, patrizio - disse il generale, - devo comunicarvi che il vostro amato Seldon sta perdendo.

Bisogna ammettere che si batte bene; questi uomini della Fondazione si lanciano all'attacco come vespe impazzite e combattono con coraggio.


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