— Si ma… - e il commissario si strinse nelle spalle senza piщ parlare.

— E' un rischio - Ammise Barr. - Naturalmente ogni rischio richiede la sua ricompensa.

E un favore veramente grande quello che vi stiamo chiedendo, e vi siamo giа molto riconoscenti per la gentilezza mostrataci nell'aversi dato l'opportunitа di spiegare il nostro problema.

Ma se vorrete permetterci di esprimere la nostra gratitudine per mezzo di questo modesto…

Devers scrollт le spalle.

Aveva ascoltato quel discorso, con varianti minime, perlomeno venti volte nell'ultimo mese.

Finiva sempre in un rapido scambio di banconote seminascoste.

Ma questa volta l'epilogo cambiт.

Di solito il denaro spariva immediatamente, ora le banconote rimasero in vista mentre il commissario le contava esaminandole accuratamente da ogni lato.

La sua voce cambiт tonalitа. - Garantiti dal segretario privato? Soldi ottimi! - Per tornare alla richiesta… - incalzт Barr.

— No, no.

Un momento - interruppe il commissario. - Andiamo per gradi.

Sinceramente mi piacerebbe sapere di che genere и la vostra missione.

Questi soldi sono nuovi, e voi dovete averne una bella quantitа, poichй mi risulta che avete incontrato parecchi altri funzionari prima di me.

Suvvia, ditemi.

— Non vedo dove volete arrivare - disse Barr.

— Vedete, potrei anche provare che vi trovate sul pianeta illegalmente, poichй la carta d'identitа del vostro amico silenzioso non и certo in regola.

Lui non и un suddito dell'Impero.

— Lo nego nel modo piщ assoluto.

— Non importa quello che voi dite - rispose il commissario, perdendo improvvisamente la calma. - L'ufficiale che ha firmato le sue carte, per la somma di cento crediti, ha confessato, dietro nostre pressioni, e ne sappiamo piщ di quanto voi non immaginiate.

— Se state cercando di farci capire che la somma che vi abbiamo chiesto di accettare и inadeguata in vista del rischio…

Il commissario sorrise. - Al contrario, и piщ che adeguata. - Mise i soldi da un lato. - Per tornare a quanto stavo dicendo, и lo stesso Imperatore che ha cominciato ad interessarsi al vostro caso.

Non и forse vero, signori, che recentemente siete stati ospiti del generale Riose? Non и forse vero che siete scappati in maniera cosм strana e rocambolesca dal suo quartier generale? Non и forse vero che possedete una piccola fortuna in biglietti garantiti dai possedimenti di Lord Brodrig? In breve, non и forse vero che voi siete spie e assassini mandati qui…

Bene, sarete voi stessi a spiegare chi vi ha pagato! - Non posso permettere - disse Barr facendo finta di controllare una falsa ira, - che un piccolo commissario mi accusi di crimini.

Me ne vado.

— Eh no, non ve ne andrete. - Il commissario si alzт e i suoi occhi parvero aver perso ogni miopia. - Per ora non dovrete rispondere a nessuna domanda: a questo penseremo piщ tardi e con metodi piщ convincenti.

Inoltre, io non sono un commissario addetto alle province esterne, ma un tenente della polizia imperiale.

Siete in stato di arresto.

Nella sua mano destra apparve un fulminatore mentre il tenente sorrideva. - In questi giorni ci sono uomini ben piщ importanti di voi agli arresti.

Siamo in procinto di fare un po, di pulizia.

Devers storse la bocca e fece per afferrare la sua arma.

Il tenente di polizia scoppiт in una risata e chiuse il contatto.

Il raggio disintegratore colpi Devers in pieno petto, ma rimbalzт inoffensivo contro il campo di forza protettivo disperdendosi in una miriade di scintille.

Devers sparт a sua volta, e la testa del tenente cadde dal tronco del corpo completamente disintegrato.

Le labbra erano ancora atteggiate al sorriso, mentre un raggio di sole illuminava la sua fronte passando attraverso il buco della parete.

Uscirono dalla porta di servizio.

— Presto, alla nave - disse Devers con voce rauca. - Tra pochi minuti sarа dato l'allarme. - Bestemmiт fra i denti. - E un altro piano che va in fumo.

Potrei giurare che gli spiriti maligni sono contro di noi.

Erano giа fuori quando si accorsero di una grande folla che s'accalcava attorno agli enormi televisori pubblici.

Non avevano tempo da perdere non riuscirono ad afferrare le frasi sconnesse che giunsero alle loro orecchie.

Ma Barr riuscм a impadronirsi di una copia del Notiziario Imperiale poco prima di dirigersi a tutta velocitа verso gli hangar, dove la loro nave torreggiava chiusa in un capannone coperto.

— Pensi di farcela? - gli chiese Barr.

Dieci astronavi della polizia si lanciavano al loro inseguimento.

L'apparecchio in fuga aveva scoperchiato l'hangar e, senza aspettare il segnale di via libera, filava a velocitа superiore a quella consentita dalla legge.

Anche le navi del Servizio Segreto si unirono alla caccia.

— Sta, a vedere - disse Devers, e ingranт il comando che avrebbe lanciato l'astronave nell'iperspazio a sole duemila miglia dalla superficie del pianeta.

Il colpo, provocato dalla vicinanza della massa solida del pianeta, fece svenire Barr mentre Devers si contorceva per la fitta dolorosa, ma alcuni anni-luce piщ in lа, lo spazio era libero.

Devers, provando un senso d'orgoglio per la sua astronave, esclamт: - Non c'и flotta Imperiale capace di fermarmi.

Poi aggiunse amaramente: - Ma dove possiamo scappare? Non possiamo combatterli.

Che faremo ora? Nessuno puт far nulla.

Barr si mosse lentamente gemendo dal dolore.

Gli effetti del contraccolpo ricevuto non erano ancora svaniti.

Aveva i muscoli indolenziti.

— Non dobbiamo far nulla - disse. - E' finita.

Leggi qui! Mostrт a Devers la copia del Notiziario Imperiale che ancora stringeva tra le mani.

A Devers bastт dare un'occhiata ai titoli di testa.

— Riose e Brodrig richiamati in patria e arrestati - mormorт Devers.

Sм volse allibito verso Barr. - E perchй? - L'articolo non lo spiega, ma che importa? La guerra con la Fondazione и finita, e in questo momento Siwenna и in rivolta.

Leggi qua - la sua voce si fece debole. - Ci fermeremo in qualche provincia e c'informeremo su tutti i dettagli.

Se non ti dispiace, ora vorrei sdraiarmi.

S'addormentт di colpo.

Con un balzo improvviso, la mercantile si lanciт nella Galassia diretta verso la Fondazione.

10. La guerra и finita

Lathan Devers non si sentiva a suo agio e provava un vago senso d'irritazione.

Aveva ricevuto la sua medaglia e aveva ascoltato con muto stoicismo il pomposo discorso del sindaco che gli aveva appuntato la decorazione.

Questo avrebbe dovuto porre termine al cerimoniale in suo onore ma, naturalmente, non avrebbe potuto andarsene senza mancare di rispetto alle autoritа.

Ed era soprattutto questa atmosfera di formalismo - di quel genere che non gli permetteva di sbadigliare rumorosamente o di allungare le gambe sulla poltrona - che gli faceva desiderare di essere di nuovo nello spazio.

La delegazione siwenniana, capitanata da Ducem Barr, firmт la Convenzione, e Siwenna divenne la prima provincia a passare dal dominio diretto dell'Impero sotto la sfera di influenza economica della Fondazione.

Cinque astronavi Imperiali - catturate quando Siwenna si era ribellata dietro le linee della flotta Imperiale di Confine - passarono sul cielo di Terminus, enormi e poderose, facendo tuonare le batterie in segno di saluto.

Ora non rimaneva che bere, rispettare l'etichetta, e darsi alla conversazione brillante.

Una voce lo chiamт.

Era Forell.

Quell'uomo, pensт tra se Barr, che poteva comperare dieci persone come lui con i soli guadagni di una giornata, ora gli stava facendo un gesto amichevole, invitandolo ad avvicinarsi.

Devers uscм sul balcone al vento fresco della notte e s'inchinт rispettosamente, mentre si tormentava la barba.

Anche Barr era sul balcone e sorrideva. - Devers - disse quest'ultimo, - devi venire in mio aiuto.

Sono accusato di falsa modestia: un crimine atroce e contro natura.

— Devers - disse Forell mettendo di lato il grosso sigaro che stringeva fra i denti. - Lord Barr pretende di affermare che il vostro viaggio alla capitale di Cleon non ha niente a che vedere con il richiamo di Riose.

— E vero, signore - tagliт corto Devers. - Non abbiamo mai visto l'Imperatore.

I rapporti riguardanti il processo, che abbiamo raccolto sulla via del ritorno, mostrano che si и trattato di una grande montatura.

Si accusa genericamente il generale di essere in contatto con elementi sovversivi della corte.

— E cosм lui era innocente? - Riose? - intervenne Barr. - Ma certo! Brodrig era un traditore nato, ma non certo colpevole delle specifiche accuse che gli sono state contestate.

E stata una farsa giudiziaria, ma tuttavia necessaria e inevitabile.

— Per una necessitа psicostorica, immagino - Forell pronunciт la frase in tono divertito.

— Esatto - rispose Barr. - In un primo tempo non sono stato in grado di afferrare il problema, ma ora, a faccenda conclusa, la risposta mi и apparsa subito chiara.

Voi, ora, potete benissimo rendervi conto come i fattori sociologici dell'Impero gli rendano impossibile una guerra di conquista.

Sotto Imperatori deboli, lo Stato и smembrato da generali ambiziosi alla caccia del trono.

Sotto Imperatori forti, il governo и paralizzato da un immobilismo assoluto dove il processo di disgregazione apparentemente finisce, ma a prezzo di sacrificare ogni possibile espansione.

Forell aspirт due grosse boccate dal sigaro. - Non riesco a capire, Lord Barr.

Barr sorrise. - Lo immaginavo.

E' abbastanza difficile per chi и digiuno di psicostoria.

Le parole sostituiscono troppo poveramente le equazioni matematiche.

Ma vediamo un poco…

Barr si buttт nei suoi ragionamenti mentre Forell si rilassava appoggiandosi alla ringhiera del balcone, e Devers aveva gli occhi fissi nel cielo vellutato considerando il destino di Trantor.

Poi Barr riprese: - Vedete, voi signore, e anche Devers, e tutti gli altri, eravate convinti che per battere l'Impero bisognasse dividere l'Imperatore dai suoi generali.

Ebbene, avevate ragione, per quanto riguardava il principio della discordia.

Tuttavia, sbagliavate pensando che questa frattura interna sarebbe stata provocata da azioni individuali.

"Tu, per esempio, Devers, hai tentato attraverso la corruzione e le bugie.

Ti sei appellato all'ambizione e alla paura.

Eppure, malgrado i tuoi sforzi, non hai ottenuto nulla.

In effetti, dopo ogni tuo tentativo, la situazione sembrava peggiorare.

E mentre ti dibattevi alla cieca alla ricerca disperata di una soluzione, il Progetto Seldon si sviluppava secondo i piani prestabiliti".


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