Tuttavia, da dieci anni non avete ottenuto promozioni, e i vostri superiori riferiscono continuamente che avete un pessimo carattere.
Dicono che siete insubordinato in modo cronico, incapace di assumere un corretto atteggiamento di fronte ai vostri superiori, che sembra non vi interessi affatto stabilire buoni rapporti con i vostri colleghi insomma che siete un incurabile piantagrane.
Come spiegate tutto questo, capitano? - Eccellenza, faccio quello che credo sia giusto.
Cerco di comportarmi secondo il bene dello Stato, e le mie ferite dimostrano che ciт io ritengo giusto и giusto anche per lo Stato.
— Un atteggiamento da soldato, capitano, ma una dottrina pericolosa.
Ma ne discuteremo piщ tardi.
Siete accusato specificamente di aver rifiutato per ben due volte di eseguire ordini firmati dai miei delegati.
Come rispondete a questa accusa? - La missione che mi era stata affidata, Eccellenza, era assolutamente inutile in un periodo critico come questo, quando problemi di fondamentale importanza vengono ignorati.
— E chi vi dice che ciт di cui parlate sia di importanza fondamentale e, anche se lo fosse, chi vi dice che ciт venga ignorato? - Eccellenza, certe situazioni mi appaiono evidenti.
La mia esperienza e la mia conoscenza dei fatti, delle quali nessuno dei miei superiori dubita, mi permettono di giudicare la situazione.
— Mio caro capitano, non vi accorgete che arrogandovi il diritto di determinare la politica del Servizio Informazioni, usurpate le funzioni dei Vostri superiori? - Eccellenza, il mio primo dovere и quello di servire lo Stato, non i miei superiori.
— Sbagliate.
I vostri superiori hanno a loro volta altri superiori, e il capo supremo sono io: io sono lo Stato.
Ma non voglio che abbiate modo di lamentarvi della mia proverbiale giustizia.
Esponetemi le ragioni che hanno dato luogo a questo procedimento disciplinare contro di voi.
— Eccellenza, il mio primo dovere и quello di servire lo Stato, e non quello di vivere come un mercante in pensione sul pianeta Kalgan.
Mi era stato ordinato di dirigere le attivitа della Fondazione sul pianeta, creare un'organizzazione che controllasse le azioni del Lord di Kalgan, particolarmente per quanto riguardava la sua politica estera.
— Conosco tutto questo.
— Eccellenza i miei rapporti hanno continuamente fatto rilevare l'importante posizione strategica del pianeta Kalgan e del sistema che esso controlla.
Ho riferito le ambizioni del governatore di Kalgan, delle sue risorse, della determinazione di estendere i suoi domini e dell'importanza della sua amicizia, o meglio, della sua neutralitа, nei nostri confronti.
— Ho letto attentamente i vostri rapporti.
Continuate.
— Eccellenza, sono tornato due mesi fa.
Pochi giorni prima che partissi, non c'erano segni di guerra imminente, nй segni d'incapacitа da parte del governatore di Kalgan di respingere un qualsiasi attacco.
Un mese fa, uno sconosciuto soldato di ventura ha conquistato Kalgan senza colpo ferire.
L'uomo che un tempo era governatore del pianeta, a quanto pare и morto.
Gli uomini non parlano di tradimento, parlano solo della potenza e della genialitа straordinaria del loro condottiero, un certo Mulo.
— Chi? - Il sindaco si chinт verso il capitano.
Sembrava molto irritato.
— Eccellenza и conosciuto come il Mulo.
Le voci che corrono sul suo conto sono poche e per la maggior parte poco attendibili, ma sono riuscito a raccogliere informazioni frammentarie riuscendo in tal modo a farmene una vaga idea.
Sembra che si tratti di un uomo di modeste origini.
Il padre и sconosciuto, sua madre morм dandolo alla luce.
E cresciuto come un vagabondo.
Si и educato vagando per i mondi mescolato alla malavita.
Non ha altro nome che quello di Mulo, un nome che a quanto pare si и dato da sи, e significativamente: si dice che quel nome sia dovuto alla sua forza fisica e alla sua testardaggine.
— Qual и la sua forza militare? Non mi interessa quella fisica.
— Eccellenza, la gente parla di flotte potenti, ma и probabile che questa voce si sia formata in seguito alla straordinaria facilitа con la quale ha conquistato Kalgan.
Il territorio sotto il suo controllo non и esteso, anche se non sono riuscito ad avere informazioni precise in questo campo.
Non di meno, bisogna fare indagini accurate su quest'uomo.
— Capisco. - Il sindaco s'immerse in profonde riflessioni.
Lentamente tracciт sei quadrati disposti ad esagono con ventiquattro precisi tratti di penna sul foglio pulito che aveva sulla scrivania.
Poi strappт la carta in tre parti e quindi la gettт nella fessura della scrivania alla sua destra.
Il disintegratore atomico distrusse la carta con un lieve ronzio.
— Ora ditemi, capitano dove sta l'alternativa? Avete appena parlato di quello su cui secondo voi bisogna indagare.
Adesso ditemi quello che vi и stato ordinato di investigare.
— Eccellenza, c'и un pianetucolo sperduto nello spazio, che a quanto pare non paga le tasse.
— E questo sarebbe tutto? Non sapete, non vi hanno spiegato chi sono costoro che non pagano le tasse? Sono i discendenti dei selvaggi mercanti di parecchi anni fa: anarchici, ribelli, maniaci sociali che pretendono di essere gli eredi della Fondazione e che ne deridono la cultura.
Voi non sapete, non vi hanno detto che questo mondo sperduto non и composto da un solo pianeta ma da molti: il loro numero и molto piщ grande di quanto noi crediamo.
Costoro cospirano tutti uniti fra loro e insieme con tutti gli elementi criminali che ancora esistono nei territori della Fondazione.
Persino qui, su Terminus, capitano! Persino qui! - Il sindaco riprese fiato: - Non lo sapete, capitano? - Eccellenza, mi hanno riferito tutto questo.
Ma come suddito dello Stato, devo servirlo fedelmente e serve fedelmente colui che serve la veritа.
Quali che siano le finalitа politiche di questi poveri discendenti degli antichi mercanti, gli unici a essere pericolosi sono i governatori che hanno ereditato i rimasugli dell'Impero.
I mercanti non hanno nй armi, nй risorse.
Non sono nemmeno uniti.
E poi io non sono un agente delle tasse per essere inviato a compiere missioni del genere.
— Capitano Pritcher, siete un soldato.
E' stato un errore concedervi una libertа tale da permettervi di disobbedirmi.
Siate piщ cauto.
La mia giustizia non и debolezza.
Capitano, и stato giа provato che i generali dell'etа imperiale e i governatori dei vari pianeti sono ugualmente impotenti contro di noi.
La scienza di Seldon che predice i corsi degli eventi della nostra Fondazione, non и basata sull'eroismo individuale, come voi sembrate credere, ma sui fattori sociali ed economici della storia.
Abbiamo superato con successo ben quattro crisi, non lo sapete? - Eccellenza, и vero.
Eppure, solo Seldon conosce la sua scienza.
Noi abbiamo soltanto una cieca fiducia.
Nelle prime tre crisi come ho studiato accuratamente, la Fondazione fu guidata da leader che previdero la natura delle crisi e presero misure di conseguenza.
Altrimenti… chi lo puт dire? - Sм, capitano, ma vi siete dimenticato della quarta crisi.
Suvvia, capitano, a quel tempo non possedevamo leader degni di quel nome, eppure siamo riusciti a battere il piщ intelligente dei nostri nemici, la piщ forte delle flotte, la piщ tenace delle armate.
Abbiamo vinto per necessitа storiche.
— Eccellenza, и vero.
Ma questa necessitа storica di cui voi parlate s'и manifestata solo dopo che noi avevamo combattuto disperatamente per piщ di un anno.
L'inevitabile vittoria c'и costata cinquecento astronavi e mezzo milione di uomini.
Eccellenza, il Progetto Seldon aiuta coloro che si aiutano da soli.
Il sindaco Indbur s'accigliт.
Era stanco di spiegare tutto pazientemente.
Pensт che stava sbagliando a comportarsi in maniera tanto condiscendente.
Il capitano avrebbe potuto credere che gli avrebbe permesso di discutere in eterno, stava diventando presuntuoso, metteva in mostra troppa dialettica.
Rispose secco: - Tuttavia, Seldon garantisce la vittoria contro questi governatori, e in questi momenti cosм difficili, non posso prendermi il lusso di disperdere le mie forze.
Questi mercanti, che voi non considerate pericolosi, sono sempre all'interno della Fondazione.
Una guerra contro di loro sarebbe una guerra civile.
Il Progetto Seldon non ci dа garanzie in questo senso, perche sia noi sia loro siamo Fondazione.
Per questa ragione devono essere sottomessi.
Eseguite gli ordini.
— Eccellenza…
— Non vi ho fatto delle domande, capitano.
Avete ricevuto degli ordini.
E obbedirete.
Ulteriori discussioni con me o con coloro che mi rappresentano verranno considerate tradimento.
Per ora siete scusato.
Il capitano Pritcher piegт nuovamente il ginocchio e uscм a passo lento indietreggiando.
Il sindaco Indbur, il terzo che portava questo nome e il secondo sindaco della Fondazione che occupava quella carica per diritto di nascita, ritrovт l'equilibrio perduto e prese un altro foglio dalla pila alla sua sinistra.
Era un rapporto sul risparmio causato dalla riduzione del metallo sulle mostrine dei soldati.
Il sindaco Indbur cancellт una virgola superflua corresse un errore di ortografia, scrisse tre note marginali e mise il foglio sulla pila alla sua destra.
Prese un altro foglio dalla pila alla sua sinistra…
Il capitano Han Pritcher del Servizio Informazioni trovт una capsula personale per lui non appena tornт in caserma.
Conteneva ordini precisi e sottolineati in rosso: la parola Urgente era stampata di traverso lungo tutto il foglio.
Il messaggio era firmato con una I maiuscola.
Al capitano Pritcher veniva ordinato di andare sul pianeta ribelle a nome Haren.
Il capitano Pritcher, da solo, con una astronave veloce, fece rotta, senza comunicarlo a nessuno, per Kalgan.
Quella notte dormм il sonno dell'uomo testardo che и convinto di essere nel giusto.
13. Tenente e buffone
Se a una distanza di settemila parsec la caduta di Kalgan a opera delle armate del Mulo aveva avuto ripercussioni tali da provocare la curiositа di un vecchio mercante, l'apprensione di un capitano testardo, la noia di un sindaco meticoloso, agli abitanti di Kalgan non portт grandi cambiamenti.
Kalgan era…
Kalgan.
Era l'unico pianeta in tutto quel quadrante della Galassia che sembrava ignorare la caduta dell'Impero, la fine della dinastia degli Stannelis, la fine della grandezza di un tempo e della pace.