Nй al momento, lo confortava il pensiero degli sforzi compiuti da suo padre per ripulire il reame di ogni focolaio di ribellione instaurando una pace e un'unitа che non avevano avuto l'uguale fin dal regno di Stanel VI e che, come conseguenza di tutto ciт, i venticinque anni del suo regno non erano mai stati offuscati da una nuvola di rivolta.

L'Imperatore della Galassia e Signore di Tutto si lamentт debolmente mentre si appoggiava al piano di forza rinvigoritore che gli faceva da cuscino.

La sua testa era sostenuta senza che niente lo toccasse e, a quel piacevole formicolio, Cleon riuscм a rilassarsi per un momento.

Poi si sollevт con difficoltа e guardт corrucciato le mura della grande sala.

Era una stanza dove non era piacevole restare soli.

Era troppo grande.

Tutte le stanze erano troppo grandi.

Ma era meglio essere soli durante queste crisi strazianti piuttosto che dover sopportare l'adulazione dei cortigiani, la loro cortesia interessata, la loro stupida e condiscendente vanitа.

Meglio rimanere soli piuttosto che osservare quelle stupide maschere dietro le quali si potevano scorgere le speculazioni tortuose sulle possibilitа di una sua eventuale morte e le fortune della successione.

I pensieri lo tormentavano.

C'erano i suoi tre figli: tre giovani forti, promettenti e virtuosi.

Dov'erano scomparsi in quei giorni? Aspettavano, senza dubbio.

Controllando l'uno le mosse dell'altro e tutt'e tre intenti a controllare lui.

Si voltт gemendo.

E ora Brodrig chiedeva un'udienza.

Brodrig era fedele e di umili origini, fedele perchй odiato da tutti.

Quest'odio verso Brodrig era l'unica cosa su cui concordassero la decina di fazioni che dividevano la corte.

Brodrig, il fedele favorito, almeno finchй non avesse avuto l'astronave piщ veloce della Galassia per farne uso il giorno della morte dell'Imperatore, altrimenti in meno di ventiquattr'ore si sarebbe trovato nella camera atomizzatrice.

Cleon II toccт un pulsante sul bracciolo del suo grande divano e la porta colossale in fondo alla stanza si dissolse nel nulla.

Brodrig avanzт sul tappeto cremisi, poi si chinт per baciare la mano scarna dell'Imperatore.

— La vostra salute, sire? - domandт il Segretario Privato con accento ansioso.

— Sono ancora vivo - rispose l'Imperatore seccato. - Sempre che si chiami vita la mia quando un qualsiasi disgraziato che sappia leggere un libro di medicina mi puт usare come cavia per i suoi esperimenti.

Se esiste un qualche rimedio chimico, fisico, atomico che non sia stato ancora provato, non dubitare che qualche ciarlatano proveniente da qualche paese oscuro del mio regno si precipiterа a sperimentarlo su di me.

E ancora una volta un nuovo libro, o la copia di uno vecchio verrа usato come testo per la diagnosi.

Per la memoria di mio padre - sbottт adirato, - sembra che non esista un essere umano capace di visitarmi guardandomi con i suoi occhi.

Non ce n'и uno che non mi conti le pulsazioni senza prima consultare un libro di qualche antico.

Sono stufo che mi dicano che il mio male и sconosciuto.

Idioti! Se ci ammaliamo di una malattia non diagnosticata dai libri antichi diventiamo tutti incurabili.

Gli antichi dovrebbero vivere adesso e io al tempo degli antichi.

L'Imperatore chiuse il discorso lanciando un'imprecazione mentre Brodrig lo guardava dubbioso.

Cleon II riprese a parlare piщ calmo.

— Quanti sono quelli che aspettano fuori? - E fece un gesto con la testa indicando la porta.

Brodrig rispose pazientemente. - Sempre il solito numero.

— Bene falli aspettare.

Sono occupato in affari di Stato.

Fallo annunciare dal Capitano della Guardia.

No, un momento, lascia stare gli affari di Stato.

Fai semplicemente annunciare che non terrт udienze, e fai in modo che il Capitano della Guardia abbia la faccia contrita.

Gli stupidi si tradiranno da soli. - E l'Imperatore sorrise malignamente.

— Corre voce, sire - disse Brodrig - che si tratti del vostro cuore.

L'Imperatore sorrise nuovamente. - Farа piщ male a loro che a me il cuore se si muoveranno prematuramente.

Ma tu cosa vuoi? Sbrighiamoci.

Brodrig si alzт a un gesto dell'Imperatore e disse: - Si tratta del generale Bel Riose, il governatore militare di Siwenna.

— Riose? - Cleon corrugт la fronte. - Non lo ricordo.

Un momento, sarebbe quel tale che ha mandato quello strano messaggio alcuni mesi fa? Sм, ora ricordo.

Ha chiesto il permesso di intraprendere una campagna militare di conquista per la gloria dell'Imperatore.

— Esattamente, sire.

L'Imperatore sorrise. - Pensavi che mi fossero rimasti ancora generali come questo, Brodrig? Non sembra affatto un uomo dei nostri tempi.

E che cosa abbiamo risposto? Immagino che tu abbia provveduto.

— Certamente, sire.

Gli и stato chiesto di spedire informazioni piщ precise e di non organizzare alcuna spedizione senza esplicito ordine dell'Impero.

— Sм, mi pare abbstanza ragionevole.

Ma chi и questo Riose? E' mai stato a corte? Brodrig annuм e storse leggermente la bocca. - Cominciт la sua carriera come cadetto delle guardie dieci anni fa.

Prese parte alla spedizione sulla costellazione di Lemul.

— Costellazione di Lemul? Scusami, ma la mia memoria non и piщ quella di una volta.

Mi pare che in quell'occasione un soldato abbia salvato due astronavi che stavano per entrare in collisione riuscendo…

ma… non ricordo - agitт la mano con impazienza. - Non ricordo i dettagli ma mi pare che fosse un qualcosa di eroico.

— Riose era quel soldato.

Per quell'azione ricevette una promozione - disse Brodrig. - Divenne capitano e gli fu affidato il comando di un'astronave.

— E ora и governatore militare di una provincia ai confini ed и ancora giovane.

Si tratta dunque di un uomo capace, Brodrig! - Pericoloso, sire.

Vive nel passato.

E un sognatore.

Crede nei bei tempi antichi, o meglio nel mito.

Uomini del genere sono di per sй innocui, ma la loro mancanza di senso pratico li espone al pericolo di essere manovrati da gente priva di scrupoli.

I suoi uomini, comunque, sono completamente sotto la sua influenza.

Egli и uno dei generali piщ popolari dell'Impero.

— Davvero? - disse Cleon divertito. - Suvvia, Brodrig, non voglio essere servito soltanto da incapaci.

E per di piщ anche questi non sono certo un esempio di fedeltа.

— Un traditore incapace non puт nuocere.

Invece bisogna stare attenti agli uomini capaci.

— E a te per primo, Brodrig? - disse Cleon II ridendo ma subito ebbe un'altra fitta e storse la bocca per il dolore. - Bene per ora dimentichiamo la discussione.

Dimmi piuttosto, che notizie hai di questo giovane conquistatore? Spero che tu non mi abbia disturbato solo per ricordarmelo.

— Abbiamo ricevuto un altro messaggo del generale Riose, sire.

— E che cosa dice? - A quanto pare ha spiato i territori di quei barbari e auspica una spedizione in massa.

Le sue argomentazioni sono lunghe e piuttosto tediose.

Non vale la pena di annoiare Vostra Maestа Imperiale specialmente ora che non vi sentite bene.

Tanto piщ che l'argomento sarа discusso a lungo al Consiglio dei Lord - aggiunse e dette un'occhiata di traverso all'Imperatore.

Cleon II corrugт la fronte. - I Lord? E' una questione che interessa il Consiglio? Questo darа luogo alla richiesta di una maggiore applicazione della Carta.

Va sempre a finire cosм.

— Non lo si puт evitare, sire.

Sarebbe stato meglio che il vostro augusto padre avesse piegato le ultime rivolte senza dover concedere la Carta.

Ma poichй esiste, dobbiamo sopportarla.

— Hai ragione.

Vorrа dire che convocheremo il Consiglio dei Lord.

Ma che bisogno c'и di tanta solennitа in fin dei conti? Dopotutto non и un avvenimento di grande importanza.

Una spedizione militare ai confini, con l'impiego di un numero limitato di truppe, non и poi un grande affare di Stato.

Brodrig sorrise. - Effettivamente si tratta di un'avventura da idiota romantico; ma anche un idiota romantico puт diventare un'arma pericolosa nelle mani di un ribelle nient'affatto romantico.

Sire, quell'uomo era popolare quм ed и popolare ora laggiщ.

E giovane, se annetterа all'Impero un pianeta o due, di una qualche provincia barbara, sarа considerato un conquistatore.

E un conquistatore giovane, che abbia dato prova della sua abilitа nel sollevare l'entusiasmo dei suoi soldati, dei minatori, dei mercanti e del popolino in genere и sempre pericoloso.

E se gli manca la volontа di fare quello che il vostro augusto padre fece all'usurpatore Ricker, ci penserа uno dei vostri leali Lord a servirsi di lui come arma contro di voi.

Cleon II agitт un braccio infastidito e gemette per il dolore.

Lentamente si rilassт, ma il sorriso era stentato e la voce molto debole. - Tu sei un suddito capace, Brodrig.

Sospetti sempre piщ del necessario, a me basta seguire soltanto la metа dei tuoi consigli di prudenza per non correre pericoli.

Esporrai il problema ai Lord.

Vedremo quello che risponderanno e ci comporteremo di conseguenza.

Immagino che il giovanotto, per ora, non abbia compiuto alcun atto ostile.

— Nessuno per ora.

Ma ha giа chiesto rinforzi.

— Rinforzi! - L'Imperatore sembrт preoccupato. - Che forze possiede? - Dieci astronavi da battaglia, sire, con tutto il necessario seguito di navi ausiliarie.

Due astronavi sono equipaggiate ancora con i motori della vecchia Grande Flotta e un'altra и armata con una batteria completa, sempre di allora.

Le altre astronavi sono relativamente nuove, fabbricate negli ultimi cinquant'anni, ma ancora abbastanza efficienti.

— Dieci navi mi sembrano sufficienti per una spedizione.

Con meno di dieci navi mio padre vinse le sue prime battaglie contro l'usurpatore.

Chi sono questi barbari contro i quali sta combattendo? Il Segretario Privato alzт le spalle. - Il generale Riose li chiama "La Fondazione".

— La Fondazione? E che cosa sarebbe? - Non esistono documenti in proposito, sire.

Ho controllato accuratamente gli archivi.

L'area della Galassia indicata и compresa nella vecchia provincia di Anacreon, che due secoli fa si и data al brigantaggio, alla barbarie e all'anarchia.

In quella zona, non esiste un pianeta conosciuto come Fondazione.

C'и un vago riferimento a un gruppo di scienziati mandati in quella provincia poco prima che il pianeta si staccasse dall'Impero.

A quanto pare, dovevano preparare un'enciclopedia. - Sorrise.


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