Powell trovò San Jordan, secondo grado, legale, tra la folla, e si mise in contatto telepatico con lui:
Come mai sei qui, San?
Affari. Chiamato dal mio cliente, Ben Reich.
Quel pescecane. Aspetta qui con Reich. Ci metteremo d’accordo.
— Signori e signore… nello studio, prego…
La folla degli ospiti si mosse, guidata dal capitano. Tutti chiacchieravano con rinnovata animazione. Tra il brusio e gli scoppi di risa Powell avvertì la durezza di una resistenza telepatica. Ne riconobbe il carattere ed espresse il suo stupore.
Gus! Gus T8!
Oh! Salve, Powell.
Tu? Così pauroso di essere scoperto?
Gus? interloquì Son. Qui? Non me ne ero assolutamente accorto.
Ma perché diavolo ti nascondi?
Caotica risposta di rabbia, dolore, terrore di perder la stima altrui, autodeprecazione, vergogna…
Calmati, Gus. Non sarà questo piccolo scandalo a rovinarti. Sii più sereno. Sta’ qui e aiutaci. È un bel colpo poter disporre di un altro primo grado.
Quando la sala si fu svuotata degli ospiti, Powell rivolse un’occhiata penetrante ai tre uomini che rimanevano con lui. San Jordan era un uomo di corporatura robusta, pesante, solido, con una lucente testa calva, viso dai lineamenti forti ed espressione cordiale. Il piccolo T8 era nervoso ed eccitato… più del solito. Peccato che i chirurghi estetici non potessero far nulla per farlo crescere fino a un metro e ottanta. Ciò avrebbe risolto gran parte dei complessi di T8.
E il famoso Ben Reich. Powell lo vedeva per la prima volta. Alto, spalle ampie, deciso, emanante fascino e forza.
Gli occhi di Reich erano belli, ma la bocca era troppo piccola, con labbra troppo sottili, e faceva lo strano effetto di una ferita. Un uomo magnetico con qualcosa di repellente.
Reich sorrise. Spontaneamente i due si strinsero la mano. Un’inaspettata forma di chemotropismo avvicinava l’uno all’altro. Era pericoloso. Powell cercò di scuotersi.
Si volse a Jordan: — Ebbene San?
— Reich mi ha chiamato qui a rappresentare lui e tutte le altre persone sospettate. Niente telepatia, Pres. Si tratta di una questione che va risolta su un piano obiettivo. Io sono qui per controllare che le cose si svolgano in questo modo. Assisterò a ogni interrogatorio.
— Non si può smettere di captare, San. Non c’è nessuna legge che lo impedisca. Noi possiamo scoprire quanto è possibile…
— Se l’esaminando dà il suo consenso. Io sono qui appunto per dirti se hai o no tale consenso.
Powell guardò Reich. — Avete un’idea dei vostri diritti e doveri legali?
— Ne ho un’idea vaga.
— Vaga? — sorrise Powell. — Devo accettare questa risposta dalla volpe della Sacramento?
— Talvolta la volpe finge di dormire.
— Ebbene, vi chiarirò io le idee. Ogni individuo ha il diritto di opporsi a una teleanalisi, come ha il diritto di opporsi a un interrogatorio orale.
— E c’è poi il Quinto Emendamento — disse Jordan.
Powell annuì. — Ma la legge dichiara che non si può rispondere ad alcune domande e rifiutarsi di rispondere ad altre. Dev’essere tutto o niente.
— Capisco — disse Reich.
— Naturalmente se in un caso grave come questo uno ricorre al Quinto Emendamento e rifiuta di rispondere a qualunque domanda posta in qualsiasi modo, ci obbliga a dedurre che ha qualcosa da nascondere.
— Comunque — lo interruppe Jordan — non vi ho interpellato su questo.
— Stavo per chiedervi come stanno le cose circa la telepatia — disse Reich.
— Ebbene — rispose Powell — se decidete di spalancare le porte della vostra mente al telepate che vi analizza, dovete rispondere a tutte le eventuali domande, ma sottomettersi all’analisi telepatica non è obbligatorio, è volontario. La legge si accontenta di risposte orali.
— Infatti — soggiunse Jordan — la legge impone al teleesaminatore al servizio della polizia, di chiedere un’approvazione all’interrogato per ogni singola domanda. Io sono appunto qui perché, se voi rifiutate, non si forzi la vostra volontà. Non c’è bisogno che mi confidiate nulla. Ditemi semplicemente che non volete essere analizzato e vedrò che nessuno lo faccia. Non è necessario che io sappia quali motivi vi inducono a tale decisione.
— Naturalmente — disse Powell, in tono scherzoso — ci sono casi in cui non potreste vietare che si capti la vostra risposta a certe domande. Ad esempio, se vi chiedessi cos’avete mangiato ieri sera…
— Avrebbe tutti i diritti del mondo di rifiutare di essere teleesaminato anche su questo punto.
Powell si volse a Reich. — Son è un secondo grado. Io sono un primo. Volete aspettare finché riuscite a trovare un altro primo che vi rappresenti? È vostro diritto.
— No — disse Reich lentamente. — Mi fido di voi.
— Grazie. Come mai vi siete procurato immediatamente un avvocato? Siete implicato in questo pasticcio?
— Non si dirige la Sacramento senza accumulare un mucchio di segreti che si ha il dovere di tenere celati.
— Perché Jordan dovrebbe rappresentare gli altri invitati?
Smettila di insistere su questo tono, Pres.
E tu smettila di oppormi resistenze psichiche. Sto cercando di rendermi conto in che rapporto emotivo si trova con il resto delle persone sospettate.
Non hai il diritto di rendertene conto con questi mezzi.
Che il diavolo mi porti se non ce l’ho. Il problema fu risolto al processo Carmody venticinque anni fa. Noi possiamo ricostruire l’atmosfera generale, purché lo facciamo senza ricercare particolari specifici.
Sì, a patto che le domande poste oralmente rivelino chiaramente lo scopo preciso della teleanalisi. Tu non hai fatto nulla del genere.
— Porrò la questione in altri termini — disse Powell prima che Reich potesse rispondere. — Pensavate che qualcuno, o tutti gli invitati avessero particolarmente bisogno del sostegno del signor Jordan, un legale esper di grande autorità? Vorrei captare la vostra risposta per avere una idea delle vostre reazioni emotive generali.
— Non siete obbligato a dare la vostra approvazione — disse Jordan.
— E non la darò — replicò Reich.
— Volete rispondermi a voce?
— Sì — disse Reich. — Erano tutti spaventati. Marie era terrorizzata. Mi chiese aiuto. Questo era il miglior aiuto che potessi darle.
— Volete dirmi perché vi siete rifiutato di lasciarvi analizzare su questa domanda?
— Non preoccupatevi di rispondere — consigliò Jordan. — Pres non ha il diritto di fare questa domanda. Nessuno ce l’ha. Il processo per il vecchio caso Alan Courtney l’ha stabilito definitivamente.
— Dannazione — disse Powell, seccato — m’hai bloccato. Passiamo alla fase investigativa.
I tre si avviarono verso lo studio. Mentre attraversavano il salone Son si rivolse a Powell in gergo: Pres, perché ti sei lasciato avvolgere da San in quella rete di cavilli?
Perché, mentre era tutto preso coi suoi cavilli, sono riuscito nell’unica cosa che mi interessava.
E che cos’era?
Una risposta ai miei dubbi su Ben Reich. Ci ha aperto uno spiraglio, Chas, e non potrà più richiuderlo.
Ci fu un momento di profondo silenzio e poi, mentre Powell si allontanava verso lo studio, sotto l’arco nord, un messaggio di ammirazione lo seguì. Mi inchino, Pres, mi inchino al Maestro.
Powell entrò nella stanza e, staccandosi da Reich, T8, e Jordan, si avviò direttamente al centro. Poi si guardò intorno, cercando di valutare la psicologia di massa di quei gaudenti e chiedendosi quale tattica avrebbe dovuto impiegare.
Si accese una sigaretta. — Tutti sapete, naturalmente, che sono una telespia. Probabilmente qualcuno di voi si è sentito allarmato dalla mia presenza. Così mi immaginate come un mostro favoloso che sia qui a sondare la vostra psiche. Ebbene, Jordan me lo impedirebbe, qualora ne fossi capace. E francamente parlando, captare le reazioni psicologiche di una massa è un lavoro che nessun esper saprebbe fare. È già abbastanza difficile sondare la psiche di un singolo individuo, ma diventa impossibile quando dozzine di figure telepatiche affollano il quadro, confondendo le linee. E quando ci troviamo di fronte a un gruppo di persone eccezionali, altamente differenziate come siete voi, non possiamo trovarci che a vostra completa mercé.