Mi chinai per raccogliere un filo di erba verdissima modificata geneticamente. — Colin, non pensi che se i Super avessero voluto tirare fuori dalla galera Jennifer Sharifi e i loro altri nonni lo avrebbero già fatto? È ovvio che i contro-rivoluzionari di successo vogliano la banda dei senior esattamente dove voi l’avete sbattuta.
Egli apparve ancor più seccato. — Diana, i Super-Insonni non sono divinità. Non possono controllare tutto. Sono semplicemente esseri umani.
— Pensavo che l’ECGS dicesse che non lo sono.
Egli ignorò la battuta. O forse no. — Mi hai detto ieri che credevi nella necessità di fermare gli esperimenti illegali di modificazione genetica. Esperimenti che potrebbero irrevocabilmente cambiare l’umanità per come la conosciamo.
Mi venne in mente Katous che giaceva spiaccicato sul marciapiede e Stephanie che rideva sul terrazzo. "Biscotto! Per favore!" Avevo realmente detto a Colin che credevo fosse necessario fermare l’ingegneria genetica, ma non per motivi semplici come i suoi. Non obbiettavo affatto su irrevocabili cambiamenti nell’umanità: a dire il vero mi sembrava molto frequentemente un’ottima idea. Non avevo tuttavia alcuna fiducia nel genere di alterazioni che sarebbero state scelte. Dubitavo di coloro che effettuavano le scelte, non delle scelte in sé. Eravamo già andati troppo avanti nella direzione di Stephanie che considerava le forme di vita senzienti usa e getta come la carta igienica. Un cane oggi, un costoso e improduttivo Vivo domani, chi il giorno dopo? Sospettavo che Stephanie fosse capace di un genocidio se le fosse servito per i propri scopi. Sospettavo che lo fossero molti Muli. A volte lo pensavo anche di me stessa. Dubitavo che Colin potesse capire tutto questo.
— Esatto — confermai io. — Voglio contribuire a fermare gli esperimenti illegali di modificazione genetica.
— E io voglio che tu sappia che so che sotto quei tuoi modi frìvoli c’è un serio e leale cittadino americano.
Oh, Colin. Nemmeno il QI potenziato gli permetteva di vedere il mondo in un modo diverso rispetto a quello dualistico. Accettabile/non accettabile. Buono/cattivo. Acceso/spento. La realtà era tanto più complessa. E non c’era solamente questo, lui mi stava mentendo.
Non mi avrebbe confidato nulla di importante di questo progetto, qualsiasi cosa fosse. Ero stata reclutata troppo frettolosamente, ero troppo frivola, troppo inaffidabile. Che io avessi abbandonato l’addestramento prima che fosse completato rappresentava di fatto inaffidabilità, slealtà, inaccettabilità per qualsiasi cosa importante. Ecco il modo di pensare dei tipi del governo. Forse hanno ragione.
Qualunque compito di sorveglianza Colin mi avesse affidato sarebbe stato rigorosamente di appoggio, di terzo livello. Esisteva una teoria al proposito nel lavoro di sorveglianza: di basso costo, limitato, fuori controllo. Era iniziata come una teoria di ingegneria robotica, ma era ben presto passata al lavoro di polizia. Se ci sono moltissimi investigatori con compiti limitati, non finiranno col convergere in un singolo, prematuro punto di vista rispetto a quello che stanno cercando. In questo modo possono far saltare fuori qualcosa di completamente inaspettato. Colin mi voleva in qualità di jolly.
La cosa non mi interessò. Quanto meno mi avrebbe portato fuori San Francisco.
Colin disse: — Almeno durante gli ultimi due anni i Super sono entrati negli Stati Uniti singolarmente o in coppia, in incognito anche rispetto alla documentazione elettronica. Viaggiano in svariate città di Vivi ed enclavi di Muli, quindi se ne tornano a La Isla. Vogliamo sapere perché.
Io mormorai: — Forse hanno il morbo di Gravison.
— Scusa, cosa hai detto?
— Ho detto: avete fatto qualche progresso nel penetrare a Huevos Verdes?
— No — rispose lui, ma non me lo avrebbe detto comunque. Non aveva affatto colto l’allusione sessuale.
— E chi dovrò tenere sotto sorveglianza? — Adesso l’eccitazione era una piccola bolla nella mia gola, ancora sorprendente. Era passato molto tempo dall’ultima volta in cui qualcosa mi aveva eccitato. A parte David, ovviamente, che aveva messo le sue spalle sexy, il suo fascino verbale e il suo senso di superiorità in attesa, pronto per cadere pesantemente e temporaneamente nel bel mezzo della vita di qualche altra donna.
Egli disse: — Seguirai Miranda Sharifi.
— Ah.
— Ho una completa serie di informazioni demografiche e un kit per te in un armadietto alla stazione della ferrovia a gravità. Ti farai passare per una Viva.
Questo era un parziale insulto: Colin stava insinuando che il mio aspetto fisico non fosse sufficientemente spettacolare da essere identificato subito come modificato geneticamente. Lasciai correre.
Colin disse: — Ha fatto solamente un viaggio fuori dall’isola personalmente. Quando avverrà il secondo tu andrai con lei.
— Come farai a essere sicuro che si tratta di lei? Se utilizzano camuffamenti sia estetici sia elettronici potrebbe avere lineamenti, capelli e perfino proiezioni cerebrali diverse per mascherare le proprie.
— Vero. Hanno però le teste leggermente deformi, un po’ troppo grosse. Quello è difficile da nascondere.
Era una cosa che, ovviamente, sapevo. Tutti lo sapevano. Tredici anni prima, quando i Super erano arrivati per la prima volta dal Rifugio, le loro grosse teste avevano dato la stura a una serie di battutacce. In realtà il loro metabolismo iper-stimolato e la chimica cerebrale alterata avevano causato altre anomalie, essendo la modificazione genetica umana una cosa davvero complessa. I Super non sono, ricordai, persone particolarmente belle.
Dissi: — Non hanno le teste poi così grosse, Colin. Da determinati punti di vista è perfino difficile evidenziarle.
— Abbiamo anche la documentazione delle scansioni corporali a infrarossi. Le abbiamo dal processo. Non puoi spostare la posizione del fegato o mascherare il tasso di digestione del duodeno.
Il che era comunque abbastanza generico. Le scansioni a infrarossi non sono nemmeno ammissibili in tribunale come segni di identità. Sono troppo inaffidabili. Era tuttavia meglio di nulla.
Tutto ciò era meglio del nulla con David, del nulla di Stephanie, del qualcosa di Katous. "Grazie, signora."
Colin disse: — I viaggi da Huevos Verdes sono in aumento. Stanno progettando qualcosa. Abbiamo bisogno di scoprire cosa.
— Sì, señor - risposi io. Non sembrò divertito.
Passeggiammo quasi fino al perimetro della bolla di sicurezza. Al di là del suo debole scintillio era arrivata una navicella addetta al trasporto corpi per il pilota di scooter morto. Riuscii appena a vedere alcuni Vivi che lo caricavano sulla navetta, al limite estremo del mio campo visivo potenziato geneticamente. I Vivi stavano piangendo. Issarono il corpo nella navetta ed essa cominciò ad avanzare lungo il tracciato. Dopo circa quattro metri si udì un improvviso rumore stridente e la navetta si fermò. La macchina funeraria, così come, ultimamente, molti altri macchinari più importanti, si era apparentemente rotta.
I Vivi restarono immobili a fissarla, sconcertati e impotenti.
Entrai insieme con Colin nell’Edificio G-14 mostrando un’espressione abbacinata, come avrebbe avuto, occasionalmente, una vittima del morbo di Gravison.