— Ecco… i compagni del terzo livello devono avere il modo di spedire un messaggio, in su, per tre livelli. Non devono sapere a chi consegnarlo, solo dove consegnarlo — risposi.
— Precisamente!
— Però, Prof — continuai — c’è un metodo migliore di organizzarsi.
— Davvero? Molti teorici della rivoluzione hanno escluso che esista un sistema migliore, Manuel. Ho tanta fiducia in loro che sono disposto a fare una scommessa con te… Diciamo a dieci contro uno.
— Credo che guadagnerò i tuoi soldi. Prendiamo delle cellule e le organizziamo in piramide aperta di tetraedri. Dove i verticali sono in comune, ciascun membro ne conosce uno della cellula vicina, sa come fargli arrivare un messaggio e non ha bisogno di sapere altro. Le comunicazioni non si interrompono mai perché si muovono lateralmente oltre che su e giù. Come una rete nervosa. Ecco perché si può fare un buco nel cervello di un uomo, togliere un pezzetto di materia grigia senza danneggiare troppo la capacità di pensare. C’è un eccesso di capacità e quindi i pensieri in qualche modo circolano lo stesso, evitando la zona danneggiata. Il cervello perde la parte distrutta ma continua a funzionare.
— Manuel — disse dubbioso il Professore — potresti disegnare lo schema? Sembra funzionale… ma è così contrario alla dottrina ortodossa che ho bisogno di vederlo graficamente.
— Ecco… potrei fare molto meglio con lo stereografo elettronico. Ma proverò lo stesso.
Chiunque pensi che sia facile disegnare centoventuno tetraedri, entro una piramide aperta, su cinque livelli in modo sufficientemente chiaro da mostrare le interrelazioni, è invitato a farlo!
Infine dissi: — Guardate lo schizzo base. Ciascun vertice di ogni triangolo è in comune con nessuno, uno o due altri triangoli. Quando il contatto è unico, ecco il suo legame, in una direzione e nell’altra. Un contatto è sufficiente per una rete di comunicazioni multiple. Negli angoli dove non c’è alcun contatto, si salta a destra sull’angolo vicino. Dove il contatto è doppio, la scelta è ancora sulla destra.
"Ora facciamo l’esempio con le persone. Prendete il livello D. A questo vertice c’è il compagno Dan. No, scendiamo di un altro piano per dimostrare il caso di tre livelli di comunicazione messi fuori causa. Siamo al livello E, e questo è il compagno Egbert. Egbert lavora alle dipendenze di Donald, e i suoi compagni di cellula sono Edward ed Elmer; sotto di lui altri tre, Frank, Fred e Fatso… però sa anche come far giungere un messaggio a Ezra che si trova al suo livello ma non fa parte della sua cellula. Non conosce il nome, né il volto, né l’indirizzo di Ezra, ma ha un modo, probabilmente un numero di telefono, per raggiungere Ezra in caso di emergenza.
"E vediamo lo schema in funzione. Casimir, livello tre, fa una soffiata e tradisce Charlie e Cox nella sua cellula, Baker al livello superiore e Donald, Dan, e Dick nella sottocellula, isolando Egbert, Edward, ed Elmer e tutte le cellule dipendenti da loro.
"Tutti e tre denunciano il tradimento. È un eccesso, ma è necessario per ogni buon sistema di comunicazione. Seguiamo il grido di aiuto di Egbert. Chiama Ezra. Ma Ezra è sotto Charlie ed è isolato anche lui. Non importa, perché Ezra, contemporaneamente, ha avvertito anche Edmund, il suo contatto di sicurezza. Per disgrazia Edmund è sotto Cox, e quindi passa il messaggio lateralmente, tramite Enwright. Quest’ultimo aggira definitivamente le cellule tradite e il messaggio sale a Dover, Chambres e Beeswas, fino ad Adam, il numero uno… che risponde scendendo dall’altra parte della piramide, con passaggi laterali al livello E da Esther a Egbert avanti fino a Ezra ed Edmund. Questi due messaggi, uno di salita e uno di discesa, non solo giungono rapidamente a destinazione, ma dal modo in cui arrivano definiscono con esattezza al numero uno quanto danno è stato fatto all’organizzazione e dove. L’organizzazione non solo continua a funzionare ma comincia ad autoripararsi immediatamente."
Wyoh tracciava linee su linee convincendosi sempre più che lo schema funzionava… Non poteva non funzionare, era un circuito idiota. Bastava che Mike lo studiasse per qualche millisecondo e avrebbe prodotto uno schema migliore, più sicuro; probabilmente, anzi certamente, avrebbe scoperto il modo per evitare tradimenti accelerando la velocità di comunicazione. Il fatto è che io non sono un calcolatore elettronico.
Prof guardava con gli occhi sbarrati.
— Che cosa c’è che non va? — chiesi. — Funziona benissimo; questa roba è come l’alfabeto, per me.
— Manuel, mio caro rag… Scusami: signor O’Kelly… sarete voi il capo di questa rivoluzione?
— Io? Santo Dio, no! Non sono il martire delle cause perse. Stavo solo parlando di circuiti elettronici.
Wyoh alzò gli occhi.
— Mannie — disse con voce asciutta — è deciso: sei il capo.
10
— Macché deciso, macché capo.
— Manuel — disse il Professore — pensaci su. Eccoci qua, in tre, il numero perfetto, con un sacco di talento e di esperienza. Bellezza, età, e l’energia di un uomo maturo…,
— Non ho nessuna energia!
— Per favore, Manuel. Riflettiamo su ogni aspetto possibile, prima di prendere una decisione. E per rendere le cose più facili posso chiedere se questo albergo fornisce roba da bere? Ho qualche fiorino che potrei inserire nella corrente del commercio.
Era la proposta più sensata che avessi udito nell’ultima ora. — Vodka Stilichnaya?
— Ottima scelta. — Fece per aprire la borsa.
— Faccio io — dissi, e ne ordinai un litro, con ghiaccio. Ci arrivò tutto nel giro di pochi minuti.
— Ora — ripresi dopo un brindisi — Prof, come pensi che andrà a finire il campionato di baseball? Credi che la squadra degli Yankees ce la possa fare ancora?
— Manuel, qual è la tua filosofia politica?
— Hanno quel ragazzo nuovo di Milwaukee e mi sento di fare un buon investimento.
— A volte un uomo non definisce la propria filosofia, però, con un’indagine socratica, riesce a sapere qual è la sua posizione e perché.
— Ho deciso: scommetto sugli Yankees, tre a due.
— Cosa? Giovane idiota! E quanto punti?
— Trecento dollari di Hong Kong.
— Accetto. Per esempio, in quali circostanze lo Stato può, a buon diritto, mettere il proprio benessere al disopra di quello di un qualsiasi cittadino?
— Mannie — disse Wyoh — hai qualche altro dollaro da buttare via? Punterei sulla squadra di Filadelfia.
La guardai. — Che cosa pensavi di puntare?
— Vai all’inferno, seduttore!
— Prof, da come la vedo io, non esiste alcuna circostanza che giustifichi la pretesa dello Stato di porre il proprio benessere al disopra, per esempio, del mio.
— Bene. Abbiamo un punto di partenza.
— Mannie — disse irritata Wyoh — il tuo è un giudizio estremamente egoista.
— Io sono la persona più egoista che ci sia.
— Oh, sciocchezze! Chi ha salvato me, una straniera? E non hai nemmeno cercato di approfittarne. Prof, stavo scherzando prima. Mannie si è comportato da vero cavaliere.
— Senza macchia e senza paura. Lo sapevo, lo conosco da anni. E quello che so di lui è coerente con il giudizio che ha espresso.
— Ma è un giudizio egoista! Non dal punto di vista della situazione attuale, ma nei confronti dell’ideale verso il quale tendiamo. Mannie, lo Stato è la Luna. Benché non sia ancora uno Stato sovrano e noi si sia ufficialmente cittadini terrestri. Ma io mi sento parte dello Stato Lunare e lo stesso dicasi per la tua famiglia. Saresti disposto a morire per la tua famiglia?
— Questo non c’entra.
— Sì che c’entra! È proprio qui il punto.
— Nyet! No! Conosco la mia famiglia, sono stato optato molti anni fa.
— Mia cara signorina, devo prendere le difese di Mannie. Il suo giudizio è giusto, anche se forse lui non è capace di esprimerlo. Posso fare un’altra domanda? In quali circostanze diventa morale, per un gruppo, fare un’azione non morale per un singolo membro del gruppo?