Tutto il resto fu un gioco per Mike. Non fece passare la nostra linea clandestina per il centralino, da quel momento in poi dovetti usare la chiamata Microft-xxx solo per telefonare da fuori casa. Mike era continuamente in ascolto nella mia officina e nella camera di Wyoh, se udiva la voce mia o di Wyoh chiamare Mike, rispondeva. Ad altre voci, mai. La trama di ogni voce gli giungeva distinta come il disegno di un’impronta digitale. Mike non sbagliò mai.

Curai anche i particolari minori: l’isolamento acustico nella stanza di Wyoh (l’officina era già isolata), un interruttore per staccare il suo telefono o il mio, un segnalatore per avvertire che lei era sola nella stanza con la porta chiusa e viceversa. Tutti dispositivi di sicurezza per fare in modo che Wyoh e io potessimo parlare in piena tranquillità con Mike, oppure fare tavole rotonde telefoniche fra Mike, Wyoh, Prof e me. Mike chiamava Prof dovunque si trovasse, Prof rispondeva o richiamava da un telefono più sicuro. Oppure, se eravamo Wyoh e io fuori casa, ci facevamo sempre premura di informare Mike dei nostri spostamenti.

Il mio telefono clandestino, benché privo del dispositivo per formare numeri, poteva essere utilizzato per chiamare qualsiasi utente sulla Luna. Bastava chiamare Mike, chiedergli un collegamento Sherlock con chiunque. Non c’era nemmeno bisogno di dirgli il numero desiderato, dato che Mike aveva tutti gli elenchi telefonici e poteva controllare un numero molto più rapidamente di me.

Cominciammo a intravedere possibilità illimitate di creare una rete telefonica clandestina. Mi feci dare per Mum un altro numero per chiamare Mike ogni volta che aveva bisogno di mettersi in contatto con me. Anche Mum fece amicizia con Mike, pur continuando a pensare che fosse un uomo. Il segreto si sparse in famiglia. Un giorno, rincasando, trovai Sidris che mi disse: — Caro Mannie, il tuo amico con la bella voce ha chiamato. Mike Holmes. Vuole che lo richiami.

— Grazie, tesoro. Subito.

— Quando lo inviterai a pranzo, Man? Credo che sia una persona simpatica.

Le dissi che Gospodin Holmes aveva l’alito cattivo, perdeva i capelli e odiava le donne.

Mi rispose con una battuta pesante, approfittando del fatto che Mum non era nei pressi. — Tu hai paura di farmelo conoscere. Hai paura che possa optare per lui. — Le feci una carezza e le dissi che era proprio così. Riferii l’accaduto a Mike e a Prof.

Da allora, Mike raddoppiò la galanteria con le mie donne di casa.

14

Incominciai a imparare la tattica della cospirazione e ad apprezzare la teoria del Professore che la rivoluzione fosse un’arte. Non mi dimenticavo, e nemmeno lo dubitavo, la predizione di Mike che la Luna era a solo sette anni dal disastro. Però non ci pensavo. Pensavo solo ai dettagli più minuziosi e affascinanti della nostra lotta.

Prof aveva messo in chiaro che i due problemi fondamentali per una cospirazione sono le comunicazioni e la sicurezza, e che le due esigenze sono in contrasto. Più facili sono le comunicazioni, più grave il rischio per la sicurezza. Se i dispositivi di sicurezza sono troppo rigidi, l’organizzazione può esserne paralizzata. La struttura a cellule è un compromesso.

Accettai il sistema delle cellule, dato che era necessario per limitare i guai che le spie potevano procurare. Perfino Wyoh, dopo aver appreso quanto fosse marcia di spie la vecchia organizzazione clandestina, ammise che un’organizzazione senza un’adeguata struttura capillare non poteva funzionare.

Però non mi piacevano le comunicazioni complicate e nemmeno la struttura a cellule. Come nei dinosauri dell’antica Terra, ci voleva troppo tempo per mandare un messaggio dalla testa alla coda e viceversa. Così, ne parlai con Mike. Scartammo la soluzione dei canali a più contatti che avevo proposto al Professore. Mantenemmo le cellule, ma ci affidammo interamente alle meravigliose capacità del nostro super-cervello per quanto riguardava sicurezza e comunicazioni.

Comunicazioni: organizzammo una serie ternaria di compagni chiamati con il nome di Partito.

Presidente: compagno Adam Selene (Mike).

Cellula esecutiva: Bork (io), Betty (Wyoh) e Bill (Prof).

Cellula di Bork: Cassie (Mum), Colin e Chang.

Cellula di Betty: Calvin (Greg), Cecilia (Sidris) e Clayton.

Cellula di Bill: Cornwall (Finn Nielsen), Carolyn, Cotter… eccetera. Al settimo livello, George sovrintende a Herbert, Henry e Hallie. A questo punto ci vogliono già 2.187 nomi che iniziano con l’acca, ma basta rivolgersi a Mike che li scopre o li inventa. A ogni nuovo membro di una cellula viene dato un nome di partito e un numero telefonico di emergenza. Questo numero, invece di risalire attraverso decine di contatti, collega direttamente con Adam Selene, cioè Mike.

Sicurezza: basata su un doppio principio. Non ci si può fidare di nessuno per nessuna ragione… ma ci si può fidare di Mike in tutto e per tutto.

Il primo principio, per quanto pessimista, è indiscutibile. Con droghe, torture o altri metodi spiacevoli, qualsiasi uomo può essere costretto a cedere. L’unica forma di difesa è il suicidio, che non sempre è possibile. Ma Mike non aveva bisogno di suicidarsi, non poteva essere drogato, non provava dolore. Conservava ogni segreto che riguardava la rivoluzione in una memoria isolata, sigillata a una formula efficace solo se pronunciata da una delle nostre tre voci; inoltre, dato che la carne è debole, ideammo anche un segnale con il quale ciascuno di noi tre poteva escludere gli altri due.

Avevo fiducia in Mike. Nella vita bisogna ammettere che esiste un punto fermo. Su Mike avrei scommesso qualsiasi fortuna.

La nostra sicurezza, quindi, poggiava sulla fiducia in Mike per ogni cosa, mentre ciascuno di noi sapeva soltanto ciò che era indispensabile sapere. Io conoscevo solo i nomi i battaglia dei miei compagni di cellula e dei tre direttamente sotto di me. Non avevo bisogno di sapere altro. Mike stabilì nomi di partito, assegnò a ciascuno un numero telefonico e tenne gli elenchi dei nomi veri e dei nomi di partito. Supponiamo che il membro Daniel (che io non conoscevo dato che il D è due livelli sotto di me) recluti un tale Fritz Schultz. Daniel comunica per via gerarchica il fatto, ma non il nome. Adam Selene chiama Dàniel e assegna a Schultz il nome di partito Embrook, poi chiama Schultz al numero telefonico fornitogli da Daniel e gli comunica il suo nome, Embrook, e il numero telefonico di emergenza. Questo numero è diverso per ciascun nuovo membro.

Nemmeno il capo cellula di Embrook conosce il numero di emergenza del suo sottoposto. Non è possibile spifferare quello che non si sa, nemmeno sotto l’azione delle droghe o della tortura. Nemmeno per sbadataggine.

Ora, supponiamo che io debba raggiungere il compagno Embrook.

Non so chi sia. Può essere un abitante di Hong Kong o il droghiere all’angolo. Invece di passare il messaggio verso il basso, sperando di riuscire a raggiungerlo, chiamo Mike. Mike mi collega immediatamente con Embrook, tramite Sherlock, senza farmi sapere il numero.

Oppure supponiamo che debba parlare al compagno che sta preparando i manifesti da affiggere in ogni bar della Luna. Non so chi sia, ma ho bisogno di parlargli. Chiamo Mike. Mike sa tutto… ed eccomi collegato. Il compagno che risponde sa che può parlare liberamente perché la telefonata gli giunge tramite Adam Selene. "Parla il compagno Bork" dico io. Lui non mi conosce ma l’iniziale B gli dice che sono un pezzo grosso. "Dobbiamo cambiare questo e quello. Riferisci al tuo capo cellula e digli di controllare, ma intanto datti da fare."

Quando decidemmo che Mike avrebbe dovuto parlare direttamente con qualsiasi compagno, in certe circostanze, sorse l’esigenza di dargli nuove voci e fabbricare il personaggio di Adam Selene, Presidente del Comitato Provvisorio Luna Libera.

La necessità di nuove voci per Mike stava nel fatto che aveva solo un apparecchio vocalizzatore mentre il suo cervello era in grado di tenere contemporaneamente dozzine di conversazioni (o centinaia, non ho mai saputo quante), come un maestro di scacchi che gioca cinquanta partite allo stesso tempo. Con l’accrescersi dell’organizzazione e il moltiplicarsi delle telefonate ad Adam Selene, questa mancanza di voci diverse avrebbe rappresentato una seria strozzatura e avrebbe potuto diventare cruciale se fossimo sopravvissuti fino al momento di entrare in azione.


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