— No. Io sono santo e pazzo. Il mio nome è la Voce della Cascata. Appartengo al Popolo del Rame della Pianura. Sono un oracolo. Viaggio con la gente senza pelo perché me l’ha ordinato il mio spirito. Sono venuto in questo villagio, o sciamana, perché sono venute queste persone. Non le lascerò finché non riceverò indicazioni dal mio spirito.

Angai aggrottò la fronte. — Non ho mai sentito di uno spirito che usasse un uomo per parlare. Ma le vecchie sostengono che più un villaggio è lontano, più le cose vengono fatte in modo sbagliato. Il Popolo del Rame è molto lontano da qui. — Tornò a rivolgersi a me. — Qual è il vostro problema? Parlamene! Forse se saprò che genere di cose vi preoccupano, riuscirò a capirvi meglio. — Si volse verso Nia. — Tu!

Nia fece il gesto che significava che stava ascoltando con rispetto.

— Presta molta attenzione! Se la donna senza pelo dice qualcosa che a te non sembra giusto, parla francamente. Dimmelo!

— Sì.

— Okay — feci io in inglese. — È pronta ad ascoltare il problema.

— Parlerò io per primo — disse il signor Fang. — Ti prego di continuare a tradurre, Lixia.

Feci il gesto dell’assenso.

Lui sembrò perplesso. Annuii col capo e lui incominciò.

— Per prima cosa, ringrazia Angai per la sua accoglienza. "Spiegale che veniamo da molto, molto lontano.

"Dopo essere giunti su questo pianeta… in questo luogo… si è creata fra noi una divergenza di opinioni. Pertanto, abbiamo deciso di rivolgerci a persone al di fuori della nostra spedizione."

Tradussi.

Angai fece il gesto dell’approvazione. — Quando due donne non riescono a mettersi d’accordo, devono rivolgersi a una terza. Agire in modo diverso sarebbe agire come uomini. — Aggrottò la fronte, ricordando evidentemente che il signor Fang era un uomo. — Va’ avanti.

Il vecchio esitò. Puntini di luce riflessa danzavano sulla sua pelle bruna e sul suo vestito di cotone blu scolorito. La luce proveniva dalle decorazioni appese ai bordi del riparo: catene di bronzo che terminavano in piccoli pesci piatti e uccelli. Si muovevano al vento, emettendo un sommesso tintinnio. Oggi i capelli del vecchio erano sciolti e si muovevano a loro volta, sollevandosi quando il vento soffiava sotto il riparo: a ciuffi, disordinati, di un grigio biancastro. — Non è facile. Come si possono rimuovere le idee dal loro contesto? Come possiamo spiegare il nostro dilemma a individui la cui storia e la cui tecnologia sono diverse dalla nostra?

— Io sono disposto a provarci — intervenne Eddie.

— No — ribatté il signor Fang. — Il tuo turno verrà più tardi. Lixia, spiegale che veniamo da un pianeta… un luogo… dove ci sono molti differenti tipi di società. Queste società hanno differenti livelli di tecnologia e, di conseguenza, diverse forme di organizzazione sociale e diverse ideologie.

— Il vecchio dice che nel nostro paese ci sono molti popoli diversi fra loro. Hanno utensili diversi e idee diverse.

— Sarebbe difficile che avessero gli stessi utensili — disse Angai. — Ogni villaggio deve avere le proprie lavoratrici dei metalli e ciascuna di queste deve avere i propri utensili. Quanto alle idee, so che le persone non sono sempre d’accordo.

Il signor Fang proseguì. — In passato ci sono stati problemi quando popolazioni con diversi livelli di tecnologia sono venute in contatto fra loro. — Esitò. — Non voglio parlare di guerra e sfruttamento. Questi sono gli argomenti di Eddie.

"Spiega alla sciamana che quando società differenti si incontrano, si scambiano informazioni e ciò può provocare cambiamenti in una società o nell’altra. Questi cambiamenti non sono sempre piacevoli."

Feci il gesto che significava "lo farò". — Il vecchio dice che quando popoli diversi si riuniscono, si scambiano insegnamenti su nuovi modi di fare le cose, e ciò può essere scombussolante.

La parola che usai per "scombussolante" significava "mettere sottosopra", "rimescolare la pappa muovendo in tondo un cucchiaio", "vuotare una pentola rovesciandola".

Angai aveva un’aria perplessa.

— A causa di ciò — proseguì il signor Fang — le persone sono sempre state in disaccordo circa i vantaggi dei viaggi e dello scambio di informazioni. Secondo il Maestro Lao, in un paese che segue la Via, gli individui eviteranno i miglioramenti tecnologici. Trascorreranno tutta la loro vita in un solo villaggio anche se il villaggio successivo può essere così vicino da consentire loro di sentire l’abbaiare dei cani e il canto dei galli.

Dissi: — Ci sono persone nel nostro paese che ritengono che sia una cattiva idea imparare cose nuove. Queste persone non amano viaggiare.

Angai fece il gesto che significava "continua".

Il signor Fang disse: — Ma il Maestro Kong sostiene che i due grandi piaceri della vita sono acquisire conoscenze e ricevere la visita di amici che vengono da molto lontano.

"La letteratura della Cina è piena di viaggi, di amici che si separano e si incontrano di nuovo. È così che la nostra civiltà si è creata e si è tenuta insieme: grazie ai poeti a cavallo e ai soldati sulla frontiera, alle donne mandate come spose a stranieri, ai lavoratori comuni che hanno guidato carovane attraverso le montagne e barche attraverso le gole dello Yangtze." Alzò lo sguardo e si rese conto del luogo in cui si trovava. Per un attimo sembrò sbigottito.

Dissi: — Ci sono altre persone a cui piace imparare cose nuove. Queste persone amano viaggiare.

— Io vengo dallo Sichuan, dall’antica Shu. Senza viaggi e senza lo scambio di informazioni, noi non saremmo cinesi. D’altra parte, forse avremmo ancora la nostra cultura nativa e la nostra ecologia. Io sono l’erede di Kong e di Lao, di Du Fu e di Wang Anshi. Questo è evidentemente un bene. Ma abbiamo perso le nostre antiche tradizioni, quali che fossero. E abbiamo perso le nostre tigri, i nostri elefanti, i nostri panda e i nostri leopardi. È una perdita terribile.

— Tutto questo viaggiare comporta sia perdite che guadagni — dissi. — Si imparano nuove storie. Se ne dimenticano di vecchie. Nel paese arrivano cose nuove, e vecchie cose se ne vanno.

— Ancora nel Ventesimo Secolo era possibile trovare panda giganti nelle foreste dello Sichuan. Il leopardo delle nevi è, o era, straordinariamente inafferrabile, ma c’erano persone che vedevano le sue impronte nella neve delle alte montagne nel Ventesimo Secolo. Come compensiamo quella perdita di fronte alla poesia di Du Fu, alla filosofia del Maestro Kong, ai vantaggi del socialismo?

— Questo non è facile da spiegare — dissi ad Angai. — Sta parlando del suo paese. Tu non conosci i luoghi, né le persone, né gli animali.

— Fa’ del tuo meglio — ribatté Angai.

— D’accordo. — Riflettei un momento. — Il vecchio sta facendo una catasta delle cose che si sono guadagnate attraveso i viaggi. La sta confrontando con le cose che si sono perse. Quale delle due cataste è più grande? chiede. Non riesce a prendere una decisione.

— Aiya! - esclamarono le donne del villaggio.

Il signor Fang sollevò il capo e guardò dritto in faccia Angai. — Non riusciamo a decidere se sia o no una buona idea farvi visita. Perciò chiediamo a voi di decidere.

Tradussi, poi aggiunsi: — Ora parleranno Eddie e Ivanova. Eddie è contrario a questa visita. Ivanova pensa che sia una buona idea.

— Tutto questo richiederà molto tempo — disse Angai. — La mia gente deve prendersi cura dei bambini. Le vecchie devono alzarsi e camminare un po’ qua e là. Ci fermeremo per un momento. Ci sono tante informazioni! Tante cose su cui riflettere! Tante domande da fare!

Fece un gesto. Le donne anziane si alzarono, lamentandosi. Alcune ebbero bisogno di aiuto per rimettersi in piedi. La folla di donne si disperse e noi restammo soli.

Angai guardò Nia. — Hai sentito qualcosa che ti sembra sbagliato?

— No. Ma ci sono un sacco di cose di queste persone che non so. — Nia si grattò la fronte. — Li-sa non parlava tanto quanto il vecchio. — Guardò Derek. — Che cosa non è stato detto?


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