Pritcher impallidi impercettibilmente e con uno sforzo si allontano.

Quel giorno non si parlarono piu.

Durante la notte mentre il suo compagno dormiva Pritcher regolo senza far rumore il trasmettitore a ultraonde e si mise in contatto con la nave.

La risposta era appena percettibile.

Per due volte Pritcher domando: – Ancora nessuna comunicazione? Per due volte senti la stessa risposta: – Nessuna.

Siamo sempre in attesa.

Si alzo dal letto.

Faceva freddo nella stanza e si copri con la coperta di pelo; si sedette e osservo le stelle cosi differenti nella loro disposizione e luminosita da quelle del cielo della Periferia dove era nato.

In qualche luogo tra quelle stelle c'e la risposta ai problemi che lo tormentavano e dentro di se senti un desiderio irrefrenabile di arrivare a una conclusione.

Per un momento si chiese se il Mulo avesse ragione se la Conversione gli avesse fatto perdere la fiducia in se stesso.

O si trattava semplicemente della vecchiaia e delle fatiche sostenute in quegli ultimi anni? Non gli Importava saperlo.

Era stanco

Il governatore di Rossem arrivo senza alcuna pompa.

La sua sola scorta era costituita da un uomo in uniforme che guidava il terramobile.

Quest'ultimo era molto lussuoso ma agli occhi di Pitcher era del tutto inefficiente.

Girava pesantemente e piu di una volta parve sobbalzare come se l'autista avesse cambiato marcia troppo rapidamente.

Era evidente dalla carrozzeria che la macchina funzionava a energia chimica non atomica.

Il governatore tazendiano scese dal veicolo con passo leggero camminando sullo strato di neve caduto durante la notte.

Avanzo tra due ali di Anziani.

Gli altri lo seguirono.

I due uomini dell'Unione avevano osservato la scena dai loro appartamenti.

Il governatore era un uomo dalla corporatura pesante non alto e dall'aspetto assolutamente insignificante.

Ma che importanza aveva l'apparenza? Pritcher si rimprovero per esserci lasciato prendere dal nervosismo.

La sua faccia tuttavia era rimasta fredda e calma.

Non l'aveva certo fatto vedere a Channis ma sentiva che gli era salita la pressione e che la gola gli era diventata secca.

Non era una paura fisica era qualcosa di diverso.

Diede un'occhiata a Channis.

Il giovane si guardava assorto le unghie di una mano.

Pritcher provo dentro di se una sorda irritazione: che paura poteva avere Channis del controllo mentale? Pritcher cerco di rilassarsi pensando agli avvenimenti passati a cio che era stato prima che il Mulo lo trasformasse da democratico convinto in un suo fedele seguace.

Era difficile ricordarsene e non riusciva a scacciare i sentimenti che lo tenevano legato al Mulo.

Era sicuro che un tempo aveva tentato di assassinare il Mulo eppure malgrado tutt'gli sforzi possibili non riusciva a ricordare le emozioni che lo animavano allora.

Che cosa sarebbe successo se il governatore avesse controllato la sua mente e fosse riuscito a insinuarsi fino ai centri emotivi per distruggere e ricreare? La prima volta non aveva provato alcuna sensazione particolare dolore, o costrizione mentale… non aveva nemmeno provato un senso di discontinuita.

Aveva sempre amato il Mulo.

Pensare che un tempo lo aveva odiato era un orribile dubbio che lo imbarazzava.

Eppure non aveva provato alcun dolore.

Incontrando il governatore sarebbe forse accaduta la medesima cosa? Avrebbe rinnegato tutto i servizi resi al Mulo, l'orientamento stesso della sua vita per riunirsi a quel mondo apparentemente di sogno che era rappresentato dalla parola Democrazia? Anche il Mulo sarebbe diventato un sogno, e sarebbe stato fedele solo a Tazenda? Con uno scatto nervoso allontano quel pensiero dalla mente.

Provava un forte desiderio di agire.

Poi la voce di Channis sembro risuonargli nelle orecchie: – Generale, ci siamo.

Pritcher si giro.

Un Anziano aveva aperto la porta senza far rumore ed era rimasto in piedi sulla soglia con aria dignitosa.

– Sua Eccellenza – disse – il Governatore di Rossem in nome dei Signori di Tazenda e lieto di concedere udienza e chiede che vi presentiate di fronte a lui.

– Certamente – disse Channis aggiustandosi la cintura e il cappuccio rossemiano sulla testa.

Pritcher strinse i denti.

Questo era l'inizio del gioco d'azzardo.

Il governatore di Rossem non aveva un aspetto imponente.

Aveva la testa scoperta, e i suoi capelli castani leggermente brizzolati gli davano un aspetto bonario.

Gli occhi erano circondati da una fitta rete di rughe sottili che gli conferivano un'espressione furba, il mento era rotondo e piuttosto grasso.

Coloro che pretendevano di indovinare il carattere delle persone osservando la conformazione della faccia l'avrebbero definito un debole.

Pritcher evitava di guardarlo negli occhi e gli osservava invece il mento.

Non sapeva se comportandosi cosi avrebbe evitato di farsi influenzare, ma decise per questo sistema.

Il governatore parlo con voce stridula e indifferente.

– Benvenuti a Tazenda.

Vi accogliamo pacificamente.

Avete mangiato? Con la mano curata dalle lunghe dita indico la tavola a forma di U al centro della sala.

Si inchinarono prima di sedersi.

Il governatore si sedette al centro con ai suoi fianchi i due stranieri, all'interno, gli Anziani si disposero in silenzio ai due lati della U.

Il governatore parlava con frasi brevi e secche: stava lodando il cibo importato da Tazenda.

In effetti, la qualita era ben diversa da quella coltivata sul pianeta.

Parlo del clima infelice di Rossem, e fece un riferimento casuale alla difficolta dei viaggi spaziali.

Bail Channis parlo poco.

Pritcher rimaneva in silenzio.

Finalmente il pranzo fini.

Anche la frutta candita era terminata, i tovaglioli usati e riposti, e finalmente il governatore si appoggio allo schienale.

I suoi occhietti luccicavano.

– Ho chiesto notizie della vostra nave.

Naturalmente vorrei che potesse avere tutte le manutenzioni necessarie, ma mi e stato riferito che non se ne conosce la dislocazione.

– E' vero – disse Channis. – L'abbiamo lasciata nello spazio.

E' un'astronave piuttosto grande, adatta ai lunghi viaggi e abbiamo pensato che facendola atterrare si sarebbero potuti sollevare dubbi sulle nostre intenzioni pacifiche.

Abbiamo preferito atterrare soli e disarmati.

– Un atto veramente amichevole – commento il governatore senza convinzione. – Avete detto che si tratta di una nave piuttosto grande? – Non si tratta di un'astronave da guerra.

Eccellenza – cerco di rassicurarlo Channis.

– Capisco.

Da dove venite? – Da un piccolo mondo del settore di Santanni, eccellenza.

Forse voi non ne conoscete nemmeno l'esistenza poiche e un mondo di poca importanza.

Siamo interessati a stabilire con voi dei rapporti commerciali.

– Commercio? E che cosa vendete? – Macchinari di tutti i tipi, eccellenza.

In cambio, noi accettiamo cibo, legname, minerali…

– Capisco. – Ma il governatore sembrava avere ancora dei dubbi.

– Mi occupo ben poco di queste faccende.

Forse potremo fare dei buoni scambi.

Forse, dopo aver esaminato le vostre credenziali, poiche ne ho bisogno prima che il mio governo possa procedere, voi capite… e dopo che noi avremo esaminato la vostra astronave, sarebbe meglio che voi vi dirigeste su Tazenda.

Non vi fu risposta e i modi del governatore si raffreddarono.

– Tuttavia e necessario vedere la vostra nave.

– Sfortunatamente – disse Channis, – la nave sta subendo delle riparazioni.

Se vostra eccellenza volesse pazientare, entro quarantotto ore sara a sua disposizione.

– Non sono abituato ad aspettare.

Per la prima volta Pritcher incontro lo sguardo dell'altro, occhi negli occhi, il cuore gli parve scoppiare nel petto.

Per un attimo ebbe la sensazione di annegare, poi distolse lo sguardo.

Channis non era emozionato. – La nave non puo atterrare prima di quarantotto ore, eccellenza – ripete. – Noi siamo qui disarmati: potete forse dubitare delle nostre buone intenzioni? Segui un lungo silenzio, quindi il governatore borbotto: – Parlatemi un po del mondo da dove venite.

Questo fu tutto.

Il pericolo era cessato.

L'atmosfera sembro distendersi.

Il governatore evidentemente aveva completato la sua missione, e in apparenza aveva perso ogni interesse per loro.

L'udienza divenne noiosa.

Finito l'incontro, Pritcher torno nel suo appartamento e cerco di riorganizzare le idee.

Trattenendo il respiro, analizzo le sue emozioni.

Non provava nessuna sensazione nuova dopo la Conversione del Mulo.

Tutto gli era parso naturale.

Era cosi che accadeva generalmente.

Fece un primo esperimento.

Con freddo proposito, urlo a se stesso: La Seconda Fondaione deve essere trovata e distrutta!.

L'odio piu sincero accompagno questa frase.

Poi sostitui alla parola Seconda Fondazione il nome Mulo e provo una stretta al cuore.

Fin qui tutto era normale.

Ma se l'avessero modificato in un modo piu sottile, sarebbe stato difficile accorgersene poiche per il fatto stesso che era avvenuto il mutamento, la sua facolta di giudizio sarebbe stata menomata.

Eppure egli provava ancora un senso di lealta profonda verso il Mulo! Se in questo non era cambiato, il resto non importava.

Cesso di rimuginare e si mise in azione.

Channis era occupato nell'altra stanza.

Pritcher comincio a trasmettere il suo messaggio con l'unghia del pollice.

Finalmente arrivo la risposta.

Si senti sollevato e felice.

Rimase impassibile, ma dentro di se, urlava di gioia, e quando Channis si volto a guardarlo, Pritcher si rese conto che la farsa era finita.

Quarto Interludio

Due Oratori si incontrarono lungo la strada, e uno fermo l'altro.

– Ho notizie del Primo Oratore.

L'altro lo guardo preoccupato. – Punto di intersezione? – Si! Speriamo di vivere fino a domani.

Un uomo e il Mulo

Channis non mostrava di essersi accorto del lieve cambiamento dell'atteggiamento di Pritcher nei suoi confronti.

Si appoggio allo schienale della sedia e allungo i piedi.

– Che impressione ti ha fatto il governatore? Pritcher alzo le spalle. – Niente di particolare.

A me non sembra di certo un genio.

Se e un uomo della Seconda Fondazione, non e l'esemplare migliore.

– Non credo che lo sia.

Non so proprio cosa pensare.

Supponiamo che tu appartenga alla Seconda Fondazione – Channis si fece pensieroso, – e che conosca lo scopo della nostra venuta.


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