«Per quale motivo?» chiese Anawak.

Roberts tacque per un momento, poi rispose: «Lo ignoriamo. Sappiamo solo che il guaio c'è stato. La Barrier Queen ha fermato le macchine, ha lanciato il mayday e ha aspettato. Non poteva manovrare. Diverse navi nella zona hanno cambiato prudentemente rotta e, da Vancouver, sono partiti due rimorchiatori da recupero. Sono arrivati due giorni e mezzo dopo, nel primo pomeriggio. Un rimorchiatore da sessanta metri e un'imbarcazione da venticinque metri. In queste operazioni, la cosa più difficile è lanciare la gomena dal rimorchiatore, in modo che possa essere afferrata a bordo della nave. Durante una tempesta, tale procedura può durare ore: si lancia prima la gomena più sottile, poi quella un po' più spessa e infine quella pesante. Ma in questo caso non avrebbero dovuto esserci problemi: il tempo era buono e il mare tranquillo. Eppure i rimorchiatori sono stati ostacolati».

«Ostacolati? Da chi?»

«Ma sì…» Roberts s'irrigidì, come se fosse imbarazzato. «Tutto fa sembrare che… Ha mai sentito parlare di attacchi delle balene?»

Anawak sobbalzò. «Alle navi?» chiese.

«Sì. A grandi navi.»

«Molto raramente.»

«Raramente?» Roberts drizzò le orecchie. «Qualcosa del genere è già successo?»

«C'è solo un caso sicuro. È successo nel XIX secolo e Melville lo ha trasformato in un romanzo.»

«Vuol dire Moby Dick? Pensavo fosse solo un libro.»

Anawak scosse la testa. «Moby Dick è la storia della baleniera Essex. In effetti è stata affondata da un capodoglio. Una nave di quarantadue metri, ma di legno e probabilmente già un po' marcia. Comunque, sì, è successo. Il capodoglio ha cozzato contro la nave che, nel giro di qualche minuto, si è riempita d'acqua. L'equipaggio è rimasto per settimane in mare sulle lance di salvataggio… Ah, sì, poi ci sono altri due casi, avvenuti negli anni scorsi davanti alle coste australiane! Due pescherecci rovesciati!»

«Com'è successo?» chiese Roberts.

«Sono stati fracassati dalle code. La maggior parte della forza delle balene risiede nella coda.» Anawak rifletté. «Un uomo è morto, ma credo sia morto per un attacco cardiaco quand'è caduto in acqua.»

«Che balene erano?»

«Non si sa. Gli animali sono spariti troppo velocemente. Inoltre, quando accadono fatti del genere, si hanno altre cose per la testa che osservare le balene.» Anawak sollevò lo sguardo verso l'imponente Barrier Queen. Era visibilmente integra. «In ogni caso, non riesco a immaginare un attacco delle balene a questa nave.»

Roberts seguì il suo sguardo. «Sono stati i rimorchiatori a essere attaccati», spiegò. «Non la Barrier Queen. Sono stati colpiti sul fianco. Evidentemente volevano rovesciarli, ma non ci sono riuscite. E poi hanno cercato d'impedire il lancio della cima, poi…»

«Attaccati?»

«Sì.»

«Impossibile.» Anawak fece cenno di no. «Una balena può rovesciare qualcosa che sia più piccolo di lei o al massimo grande quanto lei. Non una cosa più grossa. Non attaccherebbe nulla di più grande di lei, a meno che non vi fosse costretta.»

«L'equipaggio giura che è successo. Le balene hanno…»

«Quali balene?» lo interruppe lui.

«E chi lo sa? Come ha risposto lei, poco fa, alla stessa domanda? Si hanno altre cose per la testa.»

Anawak aggrottò la fronte. «Va bene. Facciamo questo gioco. Supponiamo che i rimorchiatori siano stati attaccati dalle balenottere azzurre, i cetacei più grandi. La Balaenoptera musculus raggiunge i trentatré metri e arriva a pesare centoventi tonnellate. È l'animale più grande che esista sulla Terra. Supponiamo che una balenottera azzurra cerchi di affondare una nave lunga più o meno come quella. La balenottera deve essere almeno altrettanto veloce, meglio ancora se più veloce della nave. Ma, sulle brevi distanze, può raggiungere i cinquanta-sessanta chilometri all'ora. Ha una forma adatta alle correnti, idrodinamica. Eppure quale spinta può sviluppare? E quale controspinta sviluppa l'imbarcazione? In parole semplici, chi respinge chi, se le persone a bordo contromanovrano?»

«Centoventi tonnellate sono un bel peso», osservò Roberts.

Anawak indicò il furgone con un cenno del capo. «Riuscirebbe a sollevarlo?»

«Che cosa? Quel veicolo? Certo che no.»

«Eppure potrebbe anche puntellarsi. Un corpo in acqua non può farlo. Non si riesce a sollevare qualcosa che sia più pesante di se stessi, poco importa che si stia parlando di un uomo o di una balena. E non si può ignorare il rapporto tra le masse. Ma soprattutto si deve calcolare il peso della balena contro quello dell'acqua spostata. Non rimane molto. Solo la forza della coda. È possibile che riesca a spostare la rotta della nave, ma, dopo il colpo, probabilmente schizzerebbe via. È un po' come il biliardo, capisce?»

Roberts si grattò la fronte. «Alcuni pensano che fossero megattere. Altri balenottere comuni, e quelli a bordo della Barrier Queen dicono di aver visto dei capodogli…»

«Tre specie che non potrebbero essere più diverse.»

Roberts esitò. «Dottor Anawak, io sono un uomo razionale. Propendo a credere che il rimorchiatore sia semplicemente incappato in un branco. Forse non sono state le balene a urtare la nave, ma il contrario. Forse l'equipaggio ha manovrato maldestramente… Tuttavia rimane fuori discussione che gli animali hanno affondato il rimorchiatore più piccolo.»

Anawak lo guardò, esterrefatto.

«Quando le gomene erano già tese all'inverosimile tra la prua della Barrier Queen e la poppa del rimorchiatore, molti animali sono saltati fuori dall'acqua e le sono balzati addosso. In un caso come questo non c'è da sottrarre il volume dell'acqua spostata, e i marinai hanno detto che si trattava di esemplari molto grandi.» Roberts fece una pausa, quindi riprese: «Il rimorchiatore è stato trascinato giù e capovolto. È affondato».

«Santo cielo! E l'equipaggio?»

«Due dispersi. Gli altri sono stati salvati. Riesce a immaginare come mai quegli animali abbiano fatto una cosa del genere?»

Bella domanda, pensò Anawak. Le focene e i beluga si riconoscono allo specchio. Pensano? Fanno progetti che possiamo comprendere anche solo approssimativamente? Che cosa le muove? Le balene conoscono la differenza tra ieri e oggi? Che interesse possono avere ad allontanare o ad affondare un rimorchiatore? Forse i rimorchiatori hanno minacciato loro o i loro piccoli. Ma come? «Non è un comportamento tipico delle balene», disse infine.

Roberts sembrava disperato. «Lo penso anch'io, ma l'equipaggio la vede in modo diverso. Anche il rimorchiatore più grande è stato attaccato. Sono riusciti a fissare le gomene solo dopo la fine delle aggressioni.»

Anawak si guardava i piedi, rimuginando. «Un caso», mormorò. «Un terribile caso.»

«Crede davvero?»

«Forse ci capiremmo qualcosa di più se sapessimo che cos'è successo al timone», ipotizzò Anawak.

«Per questo abbiamo richiesto i sommozzatori», annuì Roberts. «Tra qualche minuto dovrebbero essere pronti.»

«Nel furgone hanno un equipaggiamento di riserva?»

«Penso di sì.»

Anawak annuì. «Va bene. Vado sotto con loro.»

Come ovunque nel mondo, l'acqua del porto era un incubo: una brodaglia sudicia in cui c'erano in sospensione tante sostanze quante erano le molecole d'acqua. Il fondo era ricoperto da una fanghiglia spessa metri, da cui si levavano mulinando particelle e sostanze organiche. Il mare si chiuse sopra la testa di Anawak e lui si domandò come avrebbe fatto a vedere qualcosa lì in mezzo. Aveva l'impressione di affondare in una nebbia marrone. Percepiva in modo confuso le figure dei due sommozzatori davanti a sé, e più oltre una vaga macchia scura, la poppa della Barrier Queen.

I sommozzatori guardarono verso di lui e unirono indice e pollice nel segno di okay. Anawak rispose nello stesso modo. Fece uscire l'aria dal jacket e scivolò lungo la poppa. Dopo qualche metro, tutti accesero la lampada del casco. La luce diffusa era potente. Mentre scendevano, l'aria gorgogliava rumorosamente nelle orecchie di Anawak. Dalla semioscurità si delineò il timone, scalfito e sporco. Era anche inclinato. Anawak cercò a tentoni la console del profondimetro. Otto metri. I due sommozzatori sparirono oltre la pala del timone. Si vedeva solo la luce delle loro lampade.


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