— Sembra una sistemazione permanente.

— Lo и - rispose Barr secco.

Il vecchio siwenniano gli voltт le spalle.

— E voi, capo, da che parte state? - domandт il mercante irritato.

— Da nessuna.

Ho l'incarico di sorvegliarvi.

Il mercante si alzт e s'avvicinт.

Si piazzт a gambe larghe di fronte al patrizio. - Sм? Ma siete chiuso in cella con me e quando i soldati ci accompagnavano le armi erano puntate anche su di voi.

Perchй vi siete scaldato tanto quando parlavamo della guerra? Aspettт invano una risposta. - D'accordo.

Ma rispondete a questa domanda.

Avete detto che un tempo il vostro paese и stato invaso.

E da chi? Da gente di un'altra nebulosa? Barr alzт gli occhi. - Dall'Impero.

— E che cosa ci fate qui? Barr non rispose e fece un gesto eloquente.

Il mercante sporse le labbra e annuм lentamente.

Si tolse un braccialetto che portava al polso destro e glielo porse. - Che ne dite di questo? - Sul braccio sinistro il mercante ne portava uno uguale.

Il siwenniano prese il bracciale.

Annui al gesto del mercante e se lo infilт.

Provт un leggero formicolio al braccio, ma dopo un po, non sentм piщ nulla.

Devers cambiт tonalitа di voce. - Bravo, dottore vedo che avete capito.

Ora parlate pure.

Se questa stanza и sotto controllo non riusciranno ad afferrare niente.

E un Deviatore di Campo brevetto Mallow.

Costa venticinque crediti, ma a voi lo regalo.

Parlate senza muovere le labbra.

Parlate lentamente.

Ducem Barr era preoccupato.

Il mercante lo fissava negli occhi.

— Che cosa volete? - disse Barr.

Le parole si formarono senza che le labbra si muovessero.

— Ve l'ho giа detto.

Voi prima avete parlato come uno che noi definiamo patriota.

Il vostro pianeta и stato messo sottosopra dall'Impero eppure voi siete dalla parte del nostro caro generale dai capelli biondi.

La cosa non quadra, non vi pare? - Io ho fatto la mia parte - disse Barr. - Un vicerй dell'Impero и morto per mano mia.

— E quando и successo? - Quarant'anni fa.

— Quarant'anni? - Il mercante guardт il siwenniano spalancando gli occhi. - E un bel po, di anni per vivere di memorie.

E il nostro generale lo sa? Barr annuм.

Devers si fece cupo. - Voi vorreste che l'Impero vincesse? Il vecchio siwenniano parlт trattenendo a stento l'ira. - Possa l'Impero esser ridotto in polvere.

Tutti i siwenniani vivono di questa speranza.

Io avevo dei fratelli un tempo, una sorella e un padre.

Ma ora ho dei figli, dei nipoti e il generale sa dove trovarli.

Devers ascoltava attentamente.

Barr continuт con un bisbiglio: - Ma questo non mi fermerebbe se ne valesse la pena.

Saprebbero come morire.

Il mercante parlт gentilmente. - Avete ucciso un vicerй.

Bene…

comincio a capire alcune cose.

Un tempo avevamo un sindaco che si chiamava Mallow.

Visitт Siwenna.

Si chiama cosм il vostro pianeta, vero? Incontrт un uomo che si chiamava Barr.

Ducem Barr lo guardт con sospetto. - Come fate a sapere queste cose.

— Tutti i mercanti della Fondazione lo sanno.

Ma и meglio esser cauti, voi potreste essere un furbo che mi и stato messo accanto per farmi parlare.

Vi puntano le armi addosso, mi dite d'odiare l'Impero e di desiderare di vederlo distrutto.

Io ci casco e vi racconto tutto.

Il generale sarebbe proprio contento.

Ma non sono cosм ingenuo.

Perт mi piacerebbe che voi mi provaste di essere il figlio di Onum Barr di Siwenna, l'ultimo e il piщ giovane, l'unico sopravvissuto al Massacro.

La mano di Ducem Barr tremт mentre afferrava una scatola metallica posata su una mensoletta accanto al letto.

Prese un oggetto da dentro la scatola e lo consegnт al mercante.

— Osservate questo - disse.

Devers spalancт la bocca.

Afferrт la fibbia centrale della catena, chiuse gli occhi e lanciт un'esclamazione soffocata. - Questo и il monogramma di Mallow, ed и un disegno di cinquant'anni fa.

Alzт la testa e sorrise.

— Qua la mano, dottore.

Uno scudo atomico individuale, mi basta come prova. - E tese verso il vecchio la mano robusta.

6. L'osservatore

Le minuscole astronavi apparvero nello spazio e si lanciarono contro il grosso dell'Armate.

Passarono tra le enormi navi senza sparare un colpo, senza lanciare un raggio, e scomparvero, mentre i vascelli imperiali si disponevano all'attacco.

Si videro vampate squarciare il buio dello spazio mentre due minuscole astronavi saltavano in aria, disintegrate, ma le altre sparirono.

Le gigantesche navi si lanciarono all'inseguimento senza risultato, quindi tornarono alla base.

Mondo dopo mondo la flotta Imperiale continuт a costruire la rete che avrebbe circondato del tutto le forze della Fondazione.

Brodrig indossava un'uniforme impeccabile dal taglio perfetto; passeggiava lentamente e pensieroso nei giardini dell'oscuro pianeta Wanda, trasformato ora nel quartier generale della flotta.

Accanto a lui camminava Bel Riose, col colletto dell'uniforme slacciato.

Riose indicт una panchina liscia e nera ombreggiata dalle larghe foglie d'un albero. - Vedete quella panchina, signore? E un relitto dell'Impero.

Le panche ornamentali, costruite per gli innamorati, sono rimaste intatte, mentre le fabbriche e i palazzi cadono in rovina abbandonati.

Si sedette, mentre il segretario privato di Cleon II rimaneva in piedi di fronte a lui e con la canna d'avorio dava colpi secchi alle foglie dell'albero.

Riose accavallт le gambe e offrм una sigaretta all'altro.

Se ne accese una e cominciт a parlare: - Bisogna ammirare l'acume e la saggezza di Sua Maestа per aver mandato una persona tanto competente come osservatore.

La vostra presenza qui mi conforta.

Prima che voi arrivaste temevo che l'urgenza dei problemi piщ importanti e immediati avesse posto in ombra questa piccola campagna militare alla Periferia.

— Gli occhi dell'Imperatore sono onnipresenti - rispose Brodrig meccanicamente. - Noi non sottovalutiamo l'importanza di questa campagna; tuttavia mi sembra che si sia voluto dare troppa enfasi alle vostre difficoltа.

Di certo quelle minuscole navi non costituiscono un ostacolo tanto insormontabile da dover ricorrere a complicate manovre di accerchiamento.

Riose arrossi, ma riuscм a mantenere la calma. - Non posso rischiare la vita dei miei uomini, che sono pochi, nй la distruzione delle mie navi, che sono insostituibili, con un attacco frontale.

Se riesco a completare l'accerchiamento ridurrт di un quarto le perdite nell'attacco finale, per quanto tenace possa essere la resistenza nemica.

Ieri mi son preso la libertа di spiegarvi le ragioni militari.

— Bene, bene, non sono un militare io.

In questo caso, voi mi assicurate che ciт che a prima vista sembra assolutamente giusto и in realtа sbagliato.

Ammettiamolo pure.

Tuttavia le vostre precauzioni vanno al di lа di questo.

In un vostro secondo messaggio, avete chiesto rinforzi.

Rinforzi contro un nemico povero di mezzi, piccolo e barbaro, con il quale non avete ancora combattuto una battaglia.

Chiedere un altro contingente di navi in circostanze del genere avrebbe potuto far dubitare delle vostre capacitа o peggio, se non aveste giа dato, fin dall'inizio della vostra carriera, prove a sufficienza di coraggio e d'intelligenza.

— Grazie - rispose freddamente il generale. - Ma vi ricordo che c'и una bella differenza tra coraggio e incoscienza.

Si puт compiere un'azione rischiosa, quando si conosce il nemico ed и possibile calcolare il rischio perlomeno approssimativamente, e questo и coraggio.

Ma lanciarlo contro un nemico sconosciuto, и incoscienza.

Brodrig lo interruppe con un gesto della mano. - La vostra spiegazione и drammatica ma insoddisfacente.

Voi stesso siete stato su questo pianeta barbaro.

Per giunta avete catturato un prigioniero: questo mercante che curate con tanto amore.

Tra le informazioni raccolte da voi e quelle che dovreste aver strappato al prigioniero non siete certo in un banco di nebbia.

— No? Vi prego di tener presente che non si puт conoscere a fondo tanto da attaccarlo in modo intelligente, un mondo che si и sviluppato solatamente da un palo di secoli, dopo esserci stato solo un mese.

Io sono un soldato, non un eroe da fumetti.

E un unico prigioniero, che tra l'altro appartiene a un gruppo economico separatista di mercanti, non puт certo rivelarmi tutti i segreti della strategia nemica.

— L'avete interrogato? - Si.

— Ebbene? - Mi и stato utile, ma non in modo determinante.

La sua astronave и minuscola.

Il nostro mercante vende giocattoli, se non altro divertenti.

Ho intenzione di spedirne qualcuno dei piщ interessanti a Sua Maestа come curiositа.

Naturalmente l'astronave ha caratteristiche tecniche veramente interessanti, che purtroppo io non riesco a comprendere.

— Ma avrete certamente tra i vostri uomini qualcuno in grado di esaminare la nave - gli fece notare Brodrig.

— Lo credevo anch'io - rispose il generale con accento leggermente ironico. - Ma quegli sciocchi hanno molto da imparare prima di essere in grado di soddisfare le mie esigenze.

Ho giа fatto richiesta di un tecnico qualificato capace di comprendere i complicati circuiti del motore atomico di questa nave.

Purtroppo, non ho ricevuto alcuna risposta.

— Uomini del genere non sono sempre disponibili, generale.

Ma di certo vi sarа una persona in questa vasta provincia che sia capace di capire un motore atomico.

— Se esistesse, farei riparare prima di tutto i motori di due astronavi della mia giа piccola flotta.

Due astronavi, delle dieci che ho in dotazione, che non potranno partecipare all'attacco per insufficienza di energia.

Un quinto delle mie forze и condannato al compito di consolidare le retrovie.

Il segretario fece dondolare la canna seccato. - Il vostro caso, generale, non и certo unico.

Anche l'Imperatore si dibatte in mezzo a simili difficoltа.

Il generale gettт via la sigaretta e se ne accese un'altra, nervosamente.

— Ebbene, questa mancanza di tecnici qualificati и un problema da non trascurare.

Sarei riuscito a fare progressi con il mio prigioniero se fossi stato in possesso di un Rivelatore Psichico efficiente…

Il segretario inarcт le sopracciglia. - Possedete un Rivelatore? - Sм, un modello vecchio.

Tanto vecchio che la volta che ne ho avuto bisogno non mi и servito affatto.

L'ho messo in funzione mentre il prigioniero dormiva e non ha registrato nulla.


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