Alec si voltò verso di lui facendo scricchiolare le foglie: — No — rispose. — Stanotte si chiuderanno dentro al recinto. Probabilmente hanno molti cani che si metterebbero a latrare non appena ci avvicinassimo. Non mi piacerebbe scavalcare il muro coi paesani che mi sparano contro.
La faccia volpina di Furetto si contrasse in una smorfia di disappunto.
— Ci andremo domani — disse ancora Alec — quando gli uomini saranno fuori a lavorare nei campi. Nascondendoci fra il grano riusciremo ad arrivare inosservati al cancello.
— Sarà meglio catturare il carro mentre sta tornando al villaggio — aggiunse Jameson. — Non voglio che qualcuno scappi al galoppo per dare l'allarme in giro.
— Ottima idea — disse Alec.
Il sole era già alto a oriente. Era una giornata calda, e il ronzio degli insetti favoriva la sonnolenza. Un vecchio panciuto e baffuto sedeva su una sedia davanti al cancello aperto, con la testa reclinata sul petto. Russava piano e teneva in grembo un vecchio schioppo.
Alec, sdraiato sul limitare del campo, lo teneva d'occhio facendo cenno ai suoi di avanzare fra gli alti filari. Avevano impiegato quasi un'ora, strisciando sul ventre e girando alla larga dagli uomini intenti al lavoro, per attraversare il campo.
Adesso erano pronti. Alec si alzò e, fattosi avanti, afferrò il fucile del vecchio.
— Uuh… Co…?
Alec porse l'arma a Furetto che gli stava accanto, e sussurrò al vecchio: — Zitto, nonno. Non vogliamo fare del male a nessuno.
Lo fecero alzare e varcarono il cancello con lui. — Chiudi — ordinò Alec. Il vecchio ubbidì, aiutato da uno degli uomini di Alec. Lasciato Furetto di guardia al vecchio, Alec e gli altri si diressero senza fare rumore verso il centro del villaggio. Si sentiva il rumore del carro che avanzava cigolando più avanti, ma non lo vedevano perché le strade erano strette e tortuose. Poi una voce maschile gridò: — Ehi, cosa diavolo succede lì?
Affrettando il passo, Alec raggiunse lo spiazzo al centro del villaggio. Jameson stava in piedi sul carro col fucile puntato contro il gruppetto di paesani, sorpresi e impauriti, che si trovavano nello spiazzo. Gianelli, e gli altri che Alec aveva incaricato di catturare il carro, stavano già sparpagliandosi ai bordi dello spiazzo. In fondo alla stradicciola da dove era arrivato il carro, Alec poteva vedere due suoi arcieri intenti a chiudere l'altro cancello del villaggio.
I paesani nello spiazzo erano per lo più donne.
Qualche bambino stava aggrappato alla sottana della madre, un paio di uomini anziani si allontanavano arretrando dal carro con gli occhi fissi su Jameson.
Alec, che stava alle loro spalle, gridò: — Non muovetevi.
Tutti sobbalzarono per la sorpresa per poi subito impietrirsi. Alec avanzò con passo deciso portandosi vicino ai cavalli che tiravano il carro. — Non vogliamo fare del male a nessuno — disse.
Tenendosi sotto la protezione del fucile di Jameson, ordinò: — Gianelli, tu e i tuoi uomini perquisite tutte le capanne. Voglio che tutti gli abitanti vengano portati qui. Se succede qualcosa fucileremo subito questi tre uomini — disse, indicandoli nel gruppo. — E poi via via tutti gli altri.
— Non succederà niente, a meno che non cominciate voi — gridò rabbiosamente una donna, alta e legnosa come i tronchi di cui erano fatte le capanne.
— Bene — disse Alec. — In questo caso andremo d'accordo.
S'impossessarono con estrema facilità di tutto il villaggio. Gianelli e i suoi scovarono un'altra mezza dozzina di uomini e donne e qualche bambino. Trovarono inoltre una notevole quantità di armi, compresa una carabina e un mitra, e molte casse di munizioni di fattura recente. Devono essere state fabbricate l'anno scorso, pensò Alec.
Infine riaprirono i cancelli e si tennero nascosti dietro il muro in attesa che gli uomini tornassero dai campi. Gli abitanti del villaggio ebbero ordine di tornare nelle loro capanne e di restarci senza fare rumore.
Soddisfatto che tutto fosse sotto controllo, Jameson saltò giù dal carro.
— Mica male — disse. — Venti minuti per impadronirci del villaggio, perquisirlo e sistemare i prigionieri.
Alec, ormai rilassato, gli sorrise.
— Ho una sorpresa per te — continuò Jameson avviandosi verso la parte posteriore del carro.
— Hai avuto problemi per catturarlo? — gli chiese Alec.
— No. C'erano il conducente e due custodi armati, come ieri. Venivano a prelevare granoturco e fieno. Si sono arresi subito, visto che non eravamo soli. Li ho messi lì…
Abbassò la sponda posteriore del carro e tolse un telo strappato che copriva tre figure distese.
— Angela!
Era sdraiata sul fondo del carro insieme a due giovani. Avevano tutt'e tre i polsi legati dietro la schiena, e le caviglie legate insieme. Erano imbavagliati. Angela sprizzava scintille dagli occhi.
— Era uno dei due armati — spiegò Jameson. — Ha tentato di spararmi, prima che il conducente la convincesse che se lo faceva sarebbero morti tutti e tre. Ho pensato che le volessi parlare.
Alec saltò sul carro e le tolse il bavaglio.
— Avrei dovuto ammazzarti — gridò Angela a Jameson. — Se solo avessi pensato che mi avresti fatto una cosa simile…
— Taci — le ordinò brusco Alec. — Ron ha agito dietro mio ordine. Non volevamo che deste l'allarme ai paesani. — Le slegò i polsi.
— Puoi stare certo che l'avrei fatto! — esclamò lei chinandosi per slegarsi le caviglie.
— Come mai fai un lavoro del genere? — le chiese Alec.
— Che c'è di male se una donna fa da scorta armata? — ribatté lei furiosa. — Ero l'unica che avesse abbastanza fegato per combattere. — Così dicendo guardò con disprezzo gli altri due prigionieri ancora legati e imbavagliati.
— Se l'avessi fatto avresti potuto provocare una sparatoria generale, sia nel villaggio sia fuori, nei campi, con morti e feriti. Noi non vogliamo assolutamente far del male a questa gente.
— Oh, davvero! — Lo respinse per alzarsi in piedi. — Vi contentate di portargli via viveri e armi, lasciandoli affamati e indifesi.
— No — rispose con fermezza Alec. — Io voglio quello che sono venuto a cercare sulla Terra: i materiali fissili. Per arrivare qui abbiamo impiegato tutta l'estate per attraversare il paese fra mille difficoltà. So che "lui" non è lontano, e che anche i materiali sono in questi paraggi. — La prese per un braccio. — Dov'è?
— Non è lontano — rispose lei fissandolo. — E quando scoprirà quello che hai fatto sarà lui a cercarti!
— Benone. L'importante è che lo veda presto. Però voglio sapere dove si trova e dove tiene i materiali.
— Anche se te lo dicessi non servirebbe. Ci lasceresti la pelle. Non puoi assalire la base con una dozzina di uomini.
— Posso reclutarne altri.
Lei si voltò dall'altra parte.
— Bene — Alec saltò giù dal carro e poi l'aiutò a scendere, ma Angela preferì farlo da sola.
— Trova una capanna vuota e chiudila dentro — disse Alec a Jameson.