— Sì, invece. L’ho capito dalla tua voce. Hai sentito parlare dell’Eden.
— E se è così? Sono stupidaggini.
Non ho potuto lasciare perdere. — Perché sono stupidaggini?
— "Perché"? Billy, pensaci. Come potrebbe esistere un posto, anche sì nelle montagne, che i Muli non conoscono? I Muli si occupano di tutto, incluse le montagne. Hanno aeromobili e aerei per vedere tutto. Comunque, perché dovrebbe mai esistere un posto senza Muli? Chi farebbe tutto il lavoro?
— I robot — ho risposto io.
— Chi farebbe i robot?
— Forse noi?
— Lavoro di Vivi? Ma "perché", nel nome del cielo? Noi non dobbiamo lavorare, abbiamo i Muli che fanno tutto per noi. Abbiamo il diritto di essere serviti dai Muli e dai loro robot… noi li eleggiamo! Perché dovremmo volere andare in un posto senza servitori pubblici?
Era troppo giovane, lei. Annie non ricorda il tempo prima delle votazioni in OLO-TV, delle concessionarie che fanno robot a basso costo e della Missione del Santo Vivere che era dappertutto, dando un sacco di soldi a tutte le chiese, spiegando le cose sui gigli dei campi, sulla sacralità della gioia e sulla preferenza di Dio per Maria invece che per Marta. Annie non si ricorda di tutti i gruppi per ogni genere di democrazia, ognuno che ci mostrava come in una democrazia l’uomo comune era il vero padrone dei suoi servitori pubblici. Scuole per la Democrazia. Irlandesi-americani per la Democrazia. Nativi dell’Indiana per la Democrazia. Neri per la Democrazia. Io non so. I robot hanno preso in carico tutto il lavoro duro e noi eravamo contenti di darglielo a loro. I politici hanno cominciato a parlare di pane e giochi del circo e a chiamare i votanti "signore" e "signora" e a costruire i caffè, i depositi, i circuiti per gli scooter e gli edifici per le logge. Annie non ricorda. Le piace cucinare e cucire e non passa tutto il tempo fra gare di scooter, narco-feste, balli nelle logge e amanti, come alcuni, ma non ha però mai tenuto un’ascia in mano, brandendola, o una zappa o un’accetta o un martello. Non ricorda.
A quel punto ho improvvisamente capito, perché io avevo brandito pesanti attrezzi, io, in una squadra per i lavori stradali in Georgia, quando avevo appena pochi anni in più di Lizzie. E ricordavo di quanto mi faceva male la schiena come se si stava per rompere e la pelle si riempiva di ustioni sotto il sole, e le mosche pizzicavano sulle piaghe aperte e la notte ero così stanco e pieno di dolori che piangevo. Ecco il lavoro che facevamo, noi, non qualche tranquillo assemblaggio di robot da Muli. Ricordavo la paura di perdere quel pulcioso lavoro quando non esisteva tutto questo, quando il caposquadra arrivava un venerdì e ti diceva: — È fatta Billy Washington. Hai chiuso — e tutto quello che volevi fare tu era prendere un pugnale e infilzarglielo violentemente nel cuore perché come avresti fatto a mangiare, a pagare la pigione, a restare in vita?
— Hai ragione — le ho detto senza guardarla. — Non c’è Eden per noi. Adesso me ne dovrei tornare a casa.
— Resta — ha detto con gentilezza Annie. — Ti prego, Billy. In caso che c’è qualche problema al Caffè.
Come se era possibile irrompere in un appartamento di pietra spugnosa. O come se un vecchio malridotto poteva essere di reale aiuto a lei o a Lizzie. Ma sono rimasto.
Nell’oscurità riuscivo a sentire come Annie e Lizzie si muovevano nelle loro camere. Camminando, sdraiandosi, rigirandosi e addormentandosi. In un certo momento della notte la temperatura deve essere scesa perché ho sentito accendersi il calorifero a energia-Y. Sono stato ad ascoltare il loro respiro, una donna e una bambina e ben presto mi sono addormentato.
Però ho sognato di pericolosi procioni, malati e carichi di morte.
3
Non mi sono mai abituato al fatto che le altre persone non vedano colore e forme.
No. Non è esatto. Li vedono. È solo che non li "vedono" nella mente, dove è importante. Le altre persone non percepiscono la sensazione di colori e forme. Non possono vedere attraverso i colori e le forme la verità del mondo, come succede a me, nelle forme che esso crea nella mia mente.
E non è nemmeno questo.
Le parole sono difficili per me.
Io penso che le parole fossero difficili per me anche prima dell’operazione che mi ha reso il Sognatore Lucido.
Le immagini, tuttavia, sono chiare.
Riesco a vedermi come uno sporco, ottuso, affamato ragazzino di dieci anni che ha viaggiato da solo attraversando mezza nazione per andare da Leisha Camden, l’Insonne più famosa del mondo. Riesco a vedere il volto di lei quando le chiesi di farmi "diventare qualcuno". Riesco a vedere i suoi occhi quando mi vantai: "Un giorno, io, possiederò il Rifugio".
Il Rifugio, la Stazione Orbitale dove tutti gli Insonni, eccetto Leisha Camden e Kevin Baker, si erano autoesiliati. Mio nonno, uno stupido manovale, era morto durante l’edificazione del Rifugio. Io ho pensato, nella mia patetica arroganza da ragazzetto di dieci anni, di poterlo possedere. Ho pensato che se avessi imparato a parlare come Muli e Insonni, se avessi imparato a comportarmi come loro, se avessi imparato a pensare come loro, avrei potuto avere ciò che loro avevano. Denaro. Potere. Opportunità.
Quando immagino ora quel bambino, le forme nella mia mente sono nitide ma distanti, in lontananza.
Miranda Sharifi erediterà una partecipazione di maggioranza delle azioni del Rifugio. Quando i suoi genitori, Insonni, moriranno. Sempre che lo facciano mai. "Quello che appartiene a me appartiene a te, Drew" aveva detto Miranda. Lo aveva detto moltissime volte. Miranda, una Super-Insonne, spesso mi spiega le cose svariate volte. È molto paziente.
Nonostante tutte le sue spiegazioni, però, io non capisco ciò che Miri e i Super stanno facendo a Huevos Verdes. Mi sembrò di capirlo otto anni fa, quando fu creata l’isola. Da allora, però, ci sono state moltissime altre parole. Sono in grado di ripetere le parole, ma non percepisco le loro forme. Sono parole prive di una forma solida: auxotropi, interazioni allosteriche, nano-tecnologia, fotofosforillazione, formule di conversione di Lawson, evoluzione assistita neomarxista. Nella maggior parte dei casi non faccio altro che annuire e sorridere.
Io sono tuttavia il Sognatore Lucido. Quando fluttuo sul palcoscenico e porto una folla di grezzi Vivi nella trance del Sogno Lucido e musica, e parole e combinazione di forme scorrono dal mio subconscio attraverso la strumentazione hardware di progettazione Super, tocco le loro menti in posti che non sapevano nemmeno di possedere. Percepiscono le cose più in profondità, esistono in modo più beato, divengono più completi.
Quanto meno per la durata del concerto.
Quando il concerto è terminato, le persone del pubblico sono leggermente cambiate. Possono rendersene conto oppure no. I Muli che pagano per le mie rappresentazioni, considerandole spazzatura occulta, pane e giochi del circo per le masse, non se ne rendono conto. Leisha non se ne rende conto. Io so, tuttavia, di avere controllato il mio pubblico e di averlo cambiato e che sono l’unico al mondo con quel potere. L’unico.
Cerco di ricordarlo quando mi trovo insieme con Miranda.
Leisha Camden era seduta a tavola di fronte a me e disse: — Drew, che cosa stanno facendo a Huevos Verdes?
Io sorseggiai il caffè. Su un piatto c’erano dell’uva fresca e frutti di bosco modificati geneticamente, con biscottini al burro che profumavano di limone e zenzero. C’era panna fresca per il caffè. La biblioteca, nella tenuta di Leisha nel Nuovo Messico, era arieggiata e dall’alto soffitto, i suoi colori chiari e di terra riecheggiavano il deserto che si stendeva al di là delle grandi finestre. Qua e là, fra i monitor e le scansie di libri, si trovavano sculture aggraziate e severe di artisti che non conoscevo. Si sentiva suonare una specie di musica antica e delicata.